Cultura / Il problema

Il Centro Santa Chiara e il «caso Matuella»: Divina chiede la testa della sua vice (leghista pure lei)

La consigliera si schiera con Carollo, che ha perso un nuovo ricorso giudiziario contro l’ente, e il presidente chiede a Bisesti di rimuoverla: il «giallo» dell’autosospensione «per una sola seduta»

TRENTO. Questa è una storia che potrebbe essere piccola in sé, ma rischia di diventare grande e deflagrare sui tavoli della Giunta provinciale. È partita dal Centro Servizi culturali Santa Chiara con “l’autosospensione” della vicepresidente del Centro, Sandra Matuella dal consiglio d’amministrazione. Matuella non si è fatta vedere già per due volte nell’ultimo mese alle riunioni del Cda e oggi dovrebbe essere assente anche per la terza volta. Matuella è entrata in conflitto direttamente con il presidente Sergio Divina e di fatto con tutta la struttura del Centro perché ha deciso di farsi paladina di Agostino Carollo che da un paio d’anni sta premendo sul più grande centro culturale provinciale per partecipare agli eventi culturali con la sua Everness. Carollo, dopo aver attaccato anni fa i Suoni delle Dolomiti, poi il Comune di Rovereto, adesso è a testa bassa contro il Santa Chiara, contro cui ha già perso un ricorso al Tar l’anno scorso e proprio martedì scorso ne ha perso un altro, perché considerato inammissibile dal tribunale amministrativo che lo ha anche condannato a rifondere mille euro al Santa Chiara.

A suo sostegno il presidente Divina ha trovato il direttore Francesco Nardelli, ma soprattutto l’intero consiglio d’amministrazione, ovvero Daniele Lazzeri, Maurizio Cau e Paolo Dalla Sega. Da sottolineare che in cda Divna, Matuella e Lazzeri sono di nomina provinciale, quindi della giunta di centrodestra, ma Cau e Della Sega sono di nomina rispettivamente dei Comuni di Rovereto e Trento, governati dal centrosinistra. Ma ora il problema potrebbe deflagrare.

Qui bisogna ricordare che presidente e vice fanno parte dello stesso partito, la Lega, o Lega Salvini, ma evidentemente con sensibilità diverse, anche perché Divina è uno con il senso laico dello Stato, mentre Matuella è una giornalista di Radio Maria e fervente cattolica. Insomma, ci sono divisioni che vanno al di là di Carollo. E dello stesso partito è anche l’assessore provinciale alla cultura, Mirko Bisesti, che ha la competenza sul Santa Chiara.

Nei giorni scorsi Divina, che in passato fu leader locale del partito ed ex parlamentare salviniano, si è recato da Bisesti chiedendogli di rimuovere la sua vice. Bisesti ha nicchiato, ha preso tempo, ma come sempre succede a lasciare correre la situazione rischia di incancrenirsi e Bisesti e Fugatti, come se non bastasse la vicenda sanitaria del Santa Chiara, ora avranno da gestire anche la vicenda culturale del Santa Chiara. Mentre Carollo prosegue in una sorta di stalkeraggio amministrativo, continuando a mandare pec, le mail certificate, per avere accesso agli atti del Santa Chiara.

Ha cercato di farlo anche con l’ultimo ricorso perso. Il Tar però (presidente Roberto Michele Palmieri, estensore Oscar Marongiu, terzo consigliere Antonia Tassinari), gli ha spiegato che non poteva fare un ricorso in riferimento a un altro ricorso perso che aveva confermato «la legittimità dell’esclusione dell’impresa Everness di Carollo dalla procedura di gara» del Santa Chiara per alcuni eventi culturali. Inoltre «non potrebbe trarre vantaggio dall’accoglimento del ricorso perché i documenti richiesti non potrebbero essere in alcun modo utilizzati nell’ambito di una vicenda chiusa «con sentenza irrevocabile». E soprattutto non può minacciare di volere gli atti in preparazione di un esposto alla Corte dei conti e alla procura».

Soddisfazione quindi del Santa Chiara e delle avvocatesse dell’ente, Alessandra Carlin e Giulia Giusy Cusenza. Carollo non recederà, forte anche della sponda di Matuella che, unica, aveva votato in consiglio d’amministrazione contro la resistenza del Santa Chiara a Carollo. Stavolta però Divina ha messo dei paletti, anche giuridici e sicuramente a sua volta incalzerà Bisesti e Fugatti. Anche perché può dimostrare, numeri e eventi alla mano, non ultimo il successo delle Vigiliane, che il Santa Chiara ha retto nella pandemia, proprio come l’ospedale omonimo, facendo fronte a mille difficoltà e ai problemi derivati dal lockdown con i teatri chiusi.

E Matuella? interpellata, nega (quasi) tutto. «Non mi sono autosospesa», dichiara Matuella, «ho saltato le due precedenti sedute per ragioni personali». Il ruolo di vicepresidente è «di prestigio», prosegue, «ma soprattutto di grandi responsabilità che affronto con senso del dovere e la massima onestà». Sulla decisione di farsi paladina di Carollo, Matuella commenta: «Paladina sì, o perlomeno ci provo, del bene del Centro, ad iniziare da quello delle persone che ci lavorano».

Sergio Divina non rilascia dichiarazioni. Francesco Nardelli, direttore del Centro, rivela che Matuella «si era autosospesa in occasione di una seduta consiliare» e il fatto è nel verbale, precisando in seguito che era solo per quella singola seduta. «Ho sentito sia Divina che Matuella», afferma in serata Bisesti, «c’è la volontà di continuare il gran lavoro di promozione del sistema culturale trentino con i primi risultati concreti già portati dal Centro».

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