Questa sera «Up&Down» l'arte oltre le barriere

di Fabio De Santi

«Essere felici è un atto rivoluzionario»: è questo il messaggio racchiuso nello spettacolo Up&Down portato in scena da Paolo Ruffini e dagli attori disabili della compagnia Mayor Von Fronzius stasera all’Auditorium di Trento (ore 21; biglietti ancora disponibili).

Si tratta di uno show in cui l’improvvisazione e il pubblico sono protagonisti in quello che più che uno spettacolo si trasforma ogni volta in un’esperienza unica. «Up&Down» è un happening comico, disobbediente e commovente che ha come filo conduttore le relazioni, tra cui quelle con le emozioni, con il tempo e con la diversità: «L’imprevedibilità e l’irriverenza - spiega il regista Lamberto Gianni - accompagnano gli spettatori in questo viaggio che racconta la meraviglia di essere speciali e la bellezza potente della vita espressa attraverso le diversità di ognuno di noi».

Realizzato con la consulenza artistica di Claudia Mazzeranghi e la direzione musicale della pianista Claudia Campolongo «Up&Down» ha come protagonisti la compagnia teatrale livornese Mayor Von Frinzius creata nel 1997, diretta proprio da Lamberto Giannini, e attualmente composta da 97 attori, di cui la metà di essi sono disabili.

«Up&Down» è nato anche con l’obiettivo d’interrompere liturgie teatrali per aprire il sipario sulla rappresentazione più complessa: la vita stessa, interpretata da chi non la recita, ma la vive nella sua esclusiva e ferocissima bellezza e alla fine, platea e attori si troveranno sul palco per condividere un gesto rivoluzionario: un grande abbraccio. «A teatro - ha raccontato nei giorni scorsi Paolo Ruffini - si è già parlato di sindrome di down ma in una maniera che secondo me era stata declinata in una maniera troppo “chic” e in qualche modo elitaria. Da qui ho pensato che sarebbe stato bello fare un’operazione ultra pop, qualcosa di più vicino al pubblico, qualcosa anche di scorretto e irriverente, in grado di interrompere le liturgie teatrali e spezzare i pregiudizi riuscendo ad emozionare, divertire e, perché no, a commuovere. Il mio desiderio è quello di raccontare tematiche comuni quali la felicità e la normalità attraverso gli occhi di una vita diversa».

Ruffini sarà in scena insieme a cinque attori con la sindrome di Down, uno affetto da autismo e uno in carrozzina, per uno spettacolo che attraverso il filtro dell’ironia, indaga l’abilità e la disabilità guardando alla felicità e alle cose belle della vita oltre ogni differenza e possibile barriera.

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