Il musical «School of Rock», con Lillo, approda a Trento

di Fabio De Santi

School of Rock approda a Trento, per due show il 9 e 10 novembre all'Auditorium , dopo aver conquistato il prestigioso Premio Flaiano per il Miglior Musical italiano del 2019.
Il nuovo spettacolo legato al celebre film che racconta la passione per il rock trasformandola in una commedia irresistibile ha debuttato quest'anno al Sistina di Roma nella sua versione italiana firmato da Massimo Romeo Piparo . Nel ruolo di protagonista, che nella pellicola diretta nel 2003 da Richard Linklater era affidato ad uno strepitoso Jack Black, troviamo Lillo , alias Pasquale Petrolo , per questa occasione senza il compagno Greg.

Lillo, com'è stato coinvolto in «School of Rock»?

«Mi ha contattato direttamente Massimo Piparo, il regista che ha acquisito i diritti del musical di Webber per l'Italia. Lui ha pensato a me per il ruolo di protagonista e ha avuto gioco facile perché io sono davvero un grande fan del film con Jack Black che trovo sia ben scritto, ben interpretato oltreché capace di trasmettere una grande passione per il rock. Il secondo passo è stato andare a Londra a vedere diverse rappresentazioni e lì mi ha convinto in maniera definitiva ad accettare questo ruolo».

Quali connotazioni ha dato al «suo» Dewey Finn, improbabile docente rockettaro?

«Sono rimato abbastanza fedele alla scrittura legata ad un personaggio ben definito. Dewey Finn è fondamentalmente un immaturo, un uomo molto adulto ma che il rock mantiene giovane nell'anima e che ancora non è riuscito a far carriera con il suo lavoro di musicista. Dewey non si vuole arrendere e la sua passione per la musica trova finalmente conferma in una situazione inaspettata come quella legata alla scuola. Diciamo che nei suoi panni anch'io porto in scena la mia vera vena infantile e immatura e il mio spirito rockettaro».

Al suo fianco sul palco dodici protagonisti under 14 selezionati tra i 90 allievi dell'Accademia Sistina.

«Lavorare con questi ragazzi è bellissimo perché riescono a trasmetterti quell'energia pazzesca che è dentro di loro. Vengono tutti dall'accademia di Piparo che li prepara a questo percorso nel mondo dello spettacolo: sono giovanissimi ma hanno già scelto il musical e si sottopongono a ore di prove davvero come i professionisti».

Vi aspettavate tutto questo successo visto che «School of rock» è anche il musical dell'anno?

«Sono già arrivati diversi riconoscimenti e questo ovviamente ci ha trasmesso ulteriore entusiasmo per proseguire a lungo questa avventura. Io ero partito con mille paure anche perché si trattava della mia prima esperienza legata al musical. Con Greg ho fatto anche diverse commedie musicali ma questa è stata una novità. Il musical richiede tantissima energia perché ti muovi continuamente, devi cantare, recitare, ballare per quello che è la forma di spettacolo più completa che esista».

Fra le carte vincenti anche tre band live.

«Sul palco nella sua forma più ricca ci sono tre formazioni modulari a seconda dei teatri dove proponiamo lo show. C'è anche da dire che io e i ragazzi in alcuni momenti dello spettacolo suoniamo veramente. Fra i brani anche quelli di Clash, Doors, Kiss, Cream, Who, Metallica, Bowie e Velvet Underground. Davvero tanta roba».

A quali progetti sta lavorando?

«Insieme a Greg abbiamo appena finito di girare il nostro primo film scritto e diretto da noi. Il titolo provvisorio è "Dna" e uscirà a marzo».

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