Andromeda, una rassegna per i primi 40 anni di satira

di Fabio De Santi

Si aprirà sabato 21 ottobre alle 16 nello Studio d’Arte Andromeda, in Via Malpaga 17 a Trento, con l’inaugurazione dell’esposizione personale dell’artista russo Andrei Popov, vincitore della precedente edizione, la XXV Rassegna Internazionale di Satira e Umorismo «Culture». Un pomeriggio che proseguirà, alle 17, con la premiazione  e si concluderà nelle cantine di Torre Mirana con l’inaugurazione ufficiale.

«Culture» ha visto la partecipazione di 468 autori provenienti da 69 nazioni diverse per un totale di 1203 opere suddivise in due sezioni: fumetto e satira.

L’associazione culturale Studio d’Arte Andromeda, nata nel 1977 da tre artisti con l’interesse di creare a Trento un punto di riferimento per le varie forme di espressione artistica, celebra in questo 2017 quarant’anni di attività. Il percorso svolto si è ben presto distinto nell’ambito della satira, dell’umorismo, dell’illustrazione grafica e del fumetto, portando alla realizzazione oramai annuale di una tra le maggiori e più riconosciute manifestazioni del settore: la Rassegna internazionale di satira e umorismo «Città di Trento».

In un momento storico in cui si ricostruiscono muri e si chiudono le frontiere, anni in cui torna pericolosamente a girare l’idea che i diritti non siano estendibili a tutti ma siano un premio personale non condivisibile, è sembrato opportuno ai soci organizzatori fermarsi a riflettere su cosa significhi il termine «culture». Da qui il titolo di «Culture» lanciato per la 25° Rassegna Internazionale di Satira e Umorismo organizzata dallo Studio d’Arte Andromeda.

Il desiderio – spiega Giulia Pedrotti presidente dello Studio d’Arte Andromeda - è quello di sempre: avere una panoramica a trecentosessanta gradi di ciò che questa parola suscita nell’immaginario degli artisti. Come sempre la potenza silenziosa e acuminata delle immagini satiriche si conferma carica di significati e ricca di spunti di riflessione. Un viaggio tortuoso a cavallo delle matite internazionali più ispirate, che va dall’Iran all’Indonesia, passando per Turchia, Serbia, Romania, Polonia, fino a Cuba, Messico, Brasile e Perù.

Riguardo ai premi conferiti per la sezione «Fumetto» il primo va all’iraniano Heibat Ahmadi il cui pregio sintetico nell’uso del linguaggio fumettistico è ben ricondotto alle caratteristiche delle prime forme narrative rupestri per concentrare in tre semplici immagini sequenziali il senso di antichi e moderni conflitti.

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Per quanto riguarda la satira, dopo aver conseguito il secondo posto nella precedente edizione, è l’artista turco Musa Gumus a guadagnarsi questa volta il primo premio, con un’efficace sintesi che associa il rispetto e la conservazione del patrimonio culturale in tutto il mondo, con la stessa sopravvivenza della specie umana.

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Al secondo posto l’italiana Mariagrazia Quaranta (in arte Gio) propone un’impronta digitale fatta di libri come chiave distintiva individuale carica di significati. Al brasiliano Raffael Corrèa viene attribuito il terzo premio per la capacità di toccare con leggerezza e intelligenza anche le contraddizioni culturali strappando un sorriso spontaneo e liberatorio.

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Molti sono stati gli autori che si sono soffermati a descrivere il presente, con scenari acerbi e dolorosi fatti di sfregi e omologazione. Altri puntano sulle possibilità di riscatto, ma è sempre con l’insostituibile strumento dell’umorismo che gli autori satirici riescono ad annientare l’amarezza strappando un sorriso grazie alla leggerezza con cui denunciano le dissonanze del nostro vivere quotidiano.

L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 4 novembre con orario 10-12/16-19.

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