Cortellesi in tv con «Callas» scritto da Dario Fo e Franca Rame

L’emozione di «sentire il cervello e il corpo che vanno in sintonia con quelli di chi recita con te». Dario Fo la ha vissuta con Paola Cortellesi e così è rinato «Callas», l’ultimo spettacolo scritto dal premio Nobel con Franca Rame.

Un inedito rimasto nel cassetto che ora è diventato un evento, in onda venerdì 4 dicembre su Rai1 in prima serata e mercoledì 6 gennaio su Rai5. Realizzato da Gianmarco Mazzi e Jacopo Fo, con la regia di Felice Cappa, è un viaggio nella vita di Maria Callas, che Fo ha conosciuto quando aveva vent’anni, fatto di dialoghi vivaci e imprevedibili con accenti che passano dal comico al grottesco al tragico, su un grande palcoscenico dove vengono proiettati oltre 90 dipinti multicolor che Fo ha dedicato alla soprano e ai luoghi, persone e situazioni che ruotavano intorno a lei.
«Per me ormai è diventato normale non realizzare uno spettacolo se non lo racconto attraverso la pittura, le incisioni, i disegni. Mi chiarisco così le idee e mi distendo» ha spiegato Fo.

Callas, presentato da Rai1 e Rai Cultura, «è stato uno dei più difficili spettacoli che mi è capitato di mettere in scena. Ero preoccupato - racconta Fo - perchè ho avuto la fortuna di recitare, nei miei 65 anni di carriera, con tantissimi grandi attori di tutto il mondo, ma in certi casi non c’era nulla da fare, non riuscivo a trovare con loro un ritmo e viceversa. Non si trovava il respiro, il battito del cuore, la pausa, il silenzio, l’accelerazione, quell’uso del minimo per ottenere il massimo come diceva Franca. Quando ho fatto le prime prove con la Cortellesi sono rimasto stupito. Ho avuto la gioia di recitare fuori dagli equilibri banali, dagli stereotipi e tutto è diventato vero e credibile».

Quando Franca Rame è morta, il 29 maggio 2013, Fo ha messo un segno: «Siamo arrivati fino a qui con Callas’. Pensavo che questo lavoro sarebbe rimasto nel cassetto. È stato un colpo di fortuna incredibile avere le occasioni positive per riprenderlo, riscriverlo di nuovo e metterlo in scena» racconta.

Per la Cortellesi recitare e affiancare Fo è stata la «realizzazione di un sogno. È un maestro - dice del Nobel - che non fa il maestro perché vive le cose insieme a te e ti dà fiducia. La più grande ricchezza che mi poteva capitare è aver potuto passare del tempo con lui. È stata più un’esperienza di vita che di lavoro». «Callas - continua la Cortellesi - sono tante storie, non un solo personaggio. Tutti e due in scena raccontiamo tante persone».
Da Fo ventenne che incontra la soprano fino alla morte della Callas, di cui soltanto due volte è inserita la voce divina, viene raccontata la storia di una donna che tra passioni e cadute è di sorprendente attualità.

Dopo il rientro in Rai nel giugno 2014 con Francesco Lu Santo Jullare, «un’operazione - ha spiegato il direttore di Rai1 Giancarlo Leone - per alcuni coraggiosa, per noi doverosa, Fo è di nuovo qui con un inedito sia a livello teatrale che televisivo. Come Rai1 siamo felici se questa iniziativa non si ferma qua e vorremmo si potesse fare qualcos’altro». «Ben venga e applaudo a questa decisione. Anche quando c’era un altro modo di pensare in Rai - dice Fo, ricordando i 16 anni lontano dalla tv pubblica - quello che sembrava un disastro si è trasformato in un successo. Con quella cacciata in pubblico siamo arrivati ad essere la compagnia con più pubblico, non soltanto in Italia, anche in Europa». E anche su Rai5, annuncia Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, «continuerà la collaborazione con Dario Fo».

E se ci sarà un nuovo spettacolo, sarà ancora con la Cortellesi? «Magari insieme di nuovo. Se Fo lo facesse da solo sarei comunque in prima fila», dice la Cortellesi che ammette di essere «innamorata» di Fo: «È nato un amore artistico ma non solo perchè io voglio bene a Dario. Mi piace la sua umanità, la capacità di metterti a tuo agio in scena e fuori ed è questo ti permette di collaborare con un gigante del teatro come lui.
Dario ti fa credere che tu sia brava».

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