«Chi salva chi?», il docufilm sulla crisi economica

Mercoledì 11 febbraio, il documentario di Leslie Franke e Herdolor Lorenz  “Chi salva chi? La crisi come modello di business a spese della democrazia e della sicurezza sociale” (2015) verrà proiettato in oltre 150 città europee contemporaneamente! «A partire dal 2008 – spiega una nota di produzione – sono stati salvati, con centinaia di miliardi di euro dei contribuenti, prima l’economia minacciata e poi interi paesi. I politici fanno i giocolieri con ombrelli protettivi pesanti migliaia di miliardi mentre anche al centro dell’Europa ci sono persone che lavorano per un salario da fame. Si sta salvando – ma una salvezza non è in vista. Un enigma? No! Il documentario “Chi Salva Chi” mostra la storia reale: in tutti questi salvataggi non si trattava mai di salvare i greci, gli spagnoli o i portoghesi.  Al centro stava sempre e soltanto il bene di coloro che da queste crisi guadagnano di più: le banche impegnate in speculazioni altamente rischiose. Noi contribuenti e le persone socialmente svantaggiate, invece, dobbiamo assumerci i costi miliardari e i rischi».

In Italia, anteprima mercoledì 11 febbraio, a Milano, alle 21 nell’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, con la trasmissione “Vogliamo anche le rose”,  proiezione del documentario “Chi salva chi?”.  Saranno presenti Marco Schiaffino e Stefano Risso di Attac Italia, associazione sostenitrice del progetto, ingresso libero con prenotazioni: 02 39241409.
I contribuenti finanziano patrimoni privati
 
Ecco un’analisi tratta dalsito del docufilm, nel quale si possono trovare molti altri materiali, comprese le informazioni sulle proiezioni in programma.

«Si dice che la Grecia abbia ricevuto aiuti per 240 miliardi di euro. Ma con questi non sono stati salvati i greci. Dall’ entrata in vigore del pacchetto di salvataggio, gli investimenti sono scesi del 50 percento. Il 50 percento dei giovani è disoccupato. Le farmacie distribuiscono i medicinali soltanto dietro denaro contante. Gli ospedali sono vicini al collasso… Sono state salvate soltanto banche, assicurazioni e istituti d’investimento. Nel 2009 possedevano quasi tutti i titoli di stato greci. Nel 2012, tre anni dopo, questi debiti sono stati trasferiti quasi completamente ai contribuenti europei! E noi abbiamo più di 240 miliardi € di debiti in più. Ci hanno chiesto se eravamo d’accordo? In questo modo, molti greci ricchi sono diventati ancora più ricchi ed i hedgefond, le banche e ricchi investitori privati non hanno subito alcuna perdita. Gli “aiuti” miliardari dei contribuenti si sono trasformati in patrimoni privati. L’economista neoliberale Hans-Werner Sinn
 
ha calcolato che il proseguimento della politica degli ombrelli di salvataggio è sicuramente nell’interesse dei grandi istituti finanziari e degli individui più ricchi del mondo che costituiscono il 5 percento della popolazione mondiale. Anche i cittadini dei paesi economicamente più ricchi dovranno temere per le solo pensioni. Ma che importa: basta che i mercati tirino un sospiro di sollievo!Il potere dei “mercati”
Si dice sempre che i mercati sono di inquieti, nervosi o delusi. Sembra che i mercati finanziari siano un un’entità particolare che i politici devono compiacere.
Tre agenzie di rating sembrano avere più potere di tutti i parlamenti europei messi insieme. I loro proprietari sono i più importanti commercianti di titoli di stato, le più importanti banche d’investimento e gruppi di Private Equity mondiali. Quando loro abbassano il pollice gli stati sono spacciati.
 
Molte persone sentono che c’è qualche cosa di sbagliato ma si sentono impotenti perché non capiscono questo gioco miliardario. Addirittura il governo tedesco di Angela Merkel non si è sentita all’altezza della crisi del 2008 invitando alle riunioni governative il capo della Deutsche Bank per farsi spiegare la crisi da lui. Ma che fine fa la democrazia quando sono i padroni dei casinò a dettare l’azione politica? Naturalmente non tutti noi possiamo diventare economisti. Ma non è molto difficile riconoscere i propri interessi in questo azzardo miliardario. Il film “Chi salva Chi” aiuterà la comprensione e a scoprire le strutture di potere più importanti del mondo della finanza.

I paladini della politica degli ombrelli di salvataggio sostengono che sia senza alternative. Il film “Chi salva Chi” dimostra che le alternative esistono. Non piacciono alle banche ma farebbero l’interesse di tutti gli altri! “Chi salva Chi” darà coraggio. Noi possiamo, dobbiamo difenderci perché altrimenti ci giochiamo il nostro futuro.
“Chi salva Chi” nasce come “film dal basso” e sarà finanziato da coloro che lo vogliono vedere, che lo vogliono mostrare, che hanno bisogno di questo aiuto per fare chiarezza.
Progetti simili realizzati dagli stessi autori come “Bahn unterm Hammer” (Ferrovia all’asta) e “Water Makes Money” hanno dimostrato come un simile film possa aiutare comprensione e mobilitazione».
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