Povertà / L'iniziativa

Natale solidale con Oxfam: "Incarta il presente, regala un futuro"

Scatta venerdì primo dicembre la raccolta di fondi nei punti vendita, anche in Trentino, per sostenere le attività nelle più gravi crisi umanitarie del mondo e offrire un aiuto ai ragazzi in famiglie povere che in Italia rischiano di restare indietro e abbandonare gli studi

CARITAS Trentino tra le aree con più alta incidenza di nuovi poveri
DATI In 15 anni triplicate le persone in povertà assoluta

TRENTO. Torna anche quest'anno il Natale solidale di Oxfam Italia, con l'iniziativa "Incarta il presente, regala un futuro". Dal primo al 24 dicembre sarà possibile, in oltre 240 store di tutta Italia, Trentino compreso, sostenere la risposta di Oxfam nelle più gravi crisi umanitarie del mondo e offrire un aiuto ai ragazzi che in Italia rischiano di restare indietro e abbandonare gli studi, con moltissime famiglie oggi impoverite dal caro-vita.

Per tutto il periodo natalizio oltre 500 volontari di Oxfam saranno presenti nei punti vendita Coin, Toys Center, Mondadori Store, Euronics, Tigotà, Libraccio, Ubik, Bimbostore, Librerie Coop, Decathlon, Pinalli e Villa Bebe - di Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Trentino Alto Adige, Veneto e Molise - per impacchettare i regali dei clienti in cambio di una piccola offerta, che contribuirà ad assicurare acqua pulita, servizi igienico-sanitari, cibo e beni di prima necessità nelle aree del mondo più vulnerabili, messe in ginocchio da povertà, guerra e dagli effetti del cambiamento climatico. Nello stesso periodo in 69 librerie Mondadori Store nelle principali città italiane, sarà possibile sostenere il lavoro di Oxfam per garantire equità e pari opportunità di accesso a studenti che potrebbero abbandonare la scuola attraverso un supporto emotivo, motivazionale e didattico.

Il progetto, quest'anno, coinvolge oltre 150 scuole, più di 6 mila studenti e centinaia di docenti, e ha l'obiettivo di contribuire a costruire una scuola inclusiva, offrendo percorsi di innovazione didattica, possibilità di scambio con altre scuole europee; proponendo corsi di recupero delle competenze linguistiche e scolastiche in diverse materie o attività di mediazione linguistica rivolta agli studenti stranieri. Inoltre in 9 librerie Libraccio sarà possibile contribuire al lavoro di Oxfam per contrastare la grande disuguaglianza di accesso alla scuola e all'istruzione realizzato anche nei Paesi più poveri.

“I super-ricchi stanno saccheggiando e inquinando il pianeta fino al punto di distruggerlo, lasciando l’umanità soffocata dal caldo estremo, dalle inondazioni e dalla siccità”.

Queste le parole lapidarie di Amitabh Behar, direttore esecutivo ad interim di Oxfam international, in occasione della pubblicazione del rapporto “Climate equality: a planet for the 99%”. Lo studio, condotto da Oxfam sulla base delle ricerche dello Stockholm environment institute (Sei) e pubblicato il 23 novembre, calcola le emissioni globali secondo i diversi gruppi di reddito.

I dati che emergono sono allarmanti. Nel 2019 l’1% più ricco della popolazione mondiale (77 milioni di persone) ha prodotto un inquinamento da carbonio pari ai due terzi più poveri dell’umanità (cinque miliardi di persone). Questo 1% è stato perciò responsabile del 16% delle emissioni globali. Se pensiamo al 10% più ricco, la percentuale schizza al 50%. Secondo l’Oxfam, ci vorrebbero circa 1.500 anni affinché un individuo che si trova nel 99% più povero della popolazione sia in grado di produrre tanto carbonio quanto i miliardari più ricchi in un anno. Per dare ancora un’idea: le emissioni dell’1% più ricco della popolazione rendono vano il risparmio annuale di emissioni derivante dal funzionamento di circa un milione di turbine eoliche.

Questi comportamenti “fuori misura” causeranno, secondo l’Oxfam 1,3 milioni di morti in più legati alle temperature estreme, un numero più o meno equivalente alla popolazione di Dublino. La maggior parte di questi decessi avverrà entro il 2030 e si concentrerà tra le popolazioni che saranno meno pronti ad affrontarli. Oxfam sottolinea infatti che nei Paesi dove le disuguaglianze sono maggiori il rischio di morte aumenta di sette volte.

La soluzione, per Behar, è chiara: “Dobbiamo rendere esplicita” questa “connessione. Non tassare la ricchezza permette ai più ricchi di derubarci, rovinare il nostro pianeta e tradire la democrazia”.

Oxfam calcola che una tassa del 60% sui redditi dell’1% più ricco della popolazione permetterebbe di ridurre le emissioni per un quantitativo pari a quelle del Regno Unito, e aiuterebbe a raccogliere circa 6,4 migliaia di miliardi di dollari all’anno (finanziamenti utili per favorire la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili).

L’Oxfam, in chiusura di Rapporto, ha elaborato tre richieste, rivolte direttamente ai governi:

  • Ridurre drasticamente le disuguaglianze. L’organizzazione calcola che sarebbe possibile, attraverso una ridistribuzione globale della ricchezza, fornire a tutti coloro che vivono in povertà un reddito minimo giornaliero di 25 dollari, riducendo allo stesso tempo le emissioni globali del 10% (all’incirca l’equivalente delle emissioni totali dell’Unione europea);

     

  • Eliminare i combustibili fossili in modo rapido ed equo. I Paesi ricchi sono responsabili del riscaldamento globale e devono porre fine alla produzione di petrolio e gas in modo altrettanto rapido. Nuove tasse sulle società e sui miliardari potrebbero aiutare a pagare la transizione verso le energie rinnovabili;

     

  • Dare priorità al benessere umano e planetario rispetto al profitto, all’estrazione e al consumo, smettendo di usare la crescita del Pil come misura del progresso.

“Per anni abbiamo combattuto per porre fine all'era dei combustibili fossili con l’obiettivo di salvare milioni di vite e il nostro pianeta”, ha concluso Behar. “È chiaro più che mai che ciò sarà impossibile finché anche noi non porremo fine all’era della ricchezza estrema”.

comments powered by Disqus