FdI vuole meno lupi nel territorio trentino. Dalpalù: “Da sei a trenta branchi in 5 anni, numeri insostenibili”
Per la consigliera provinciale del partito di Giorgia Meloni “anno prese delle misure urgenti, come il prelievo e lo spostamento di alcuni esemplari al fine di alleggerire la massiccia presenza in un territorio antropizzato”
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TRENTO. Lupo in Trentino, è indispensabile ridurne il numero. A dirlo è la consigliera provinciale di Fratelli d’Italia Bruna Dalpalù, che ha presentato un’interrogazione. “Il 13 aprile si è tenuta una conferenza – si legge nel documento – a Moena sul ritorno dei lupi in Trentino e sull’impatto di tale fenomeno sulla vita e sulle attività della popolazione residente. I dati esposti sono chiari: in 5 anni il numero di branchi è passato dai 6 del 2017 ad una trentina nel 2022”.
“Cresce il numero degli avvistamenti nel fondovalle, sia in prossimità delle abitazioni (anche in centro paese) che delle attività zootecniche e turistiche, nonché lungo la ciclabile, e cresce altresì il malumore tra la popolazione residente e tra i lavoratori della montagna (recentemente alcuni lupi hanno accerchiato un operatore forestale che è fortunatamente riuscito ad arretrare e rientrare in casa)”.
“La situazione – prosegue l’esponente del partito di Giorgia Meloni - come è stato sostenuto dai relatori in conferenza è oramai quella di conclamato pericolo: il numero di esemplari “stabilizzati” in Valle di Fassa e anche nelle altri valli è divenuto insostenibile, poiché aumentano le occasioni di incontro e di comportamenti confidenti di alcuni lupi. Vanno prese delle misure urgenti per ridurre il numero dei lupi anche attraverso il prelievo e lo spostamento di alcuni esemplari al fine di “alleggerire” la massiccia presenza in un territorio antropizzato”.
“Si interroga la Giunta provinciale – si conclude così l’interrogazione – per sapere se si ritenga di intervenire in tal senso e quali siano le azioni promosse sino ad oggi per affrontare il fenomeno.