Giustizia / Il caso

“Vendetta porno”: 50enne a processo. Foto intime inviate ad una terza persona che nulla sapeva

Un uomo di 50 anni è finito nei guai per aver utilizzato alcune foto erotiche della sua ex ragazza per vendicarsi di lei

TRENTO. È accusato di revenge porn (e pure di stalking e di sostituzione di persona) il 50enne che avrebbe utilizzato alcune foto erotiche della sua ex ragazza per vendicarsi di lei. Foto intime inviate ad una terza persona che nulla sapeva. Anche lui era stato ingannato convinto di essere in contatto diretto - via chat - con la giovane. E non con il 50enne.

Questo il quadro accusatorio che ha portato l'uomo che ora è difeso dall'avvocato Giuliano Valer davanti al gup. I legale, sentito al telefono, ha manifestato perplessità sull'imputazione. «Non sempre ciò che appare corrisponde alla realtà: il caso è più complesso di quanto non si possa credere. Nei prossimi giorni conferirò con il mio assistito per capire meglio cosa sia realmente successo e se vi siano aspetti che debbano essere portati all'attenzione del giudice», questo il commento del legale.

Per la procura di Trento l'uomo è colpevole di tre diversi reati: c'è la sostituzione di persona, c'è lo stalking e il 612 ter che riguarda, appunto il revenge porn. Articolo del codice penale inserito nel 2019 (nell'ambito del cosiddetto "Codice rosso") che punisce chiunque diffonda in maniera illecita immagini o video sessualmente espliciti. E dalla denuncia presentata dalla vittima di questa vicenda, è esattamente quello che è successo.

All'origine di tutto c'è la relazione finita fra la donna e il 50enne. Un'interruzione poco gradita dall'uomo che avrebbe quindi messo in atto - e non sarebbe stata la prima volta - la sua vendetta pornografica. E lo ha fatto partendo dalla sottosezione erotica di un sito di chat che permette incontri (virtuali) fra perfetti estranei che si presentano con tanto di nickname. E il 50enne avrebbe scelto come nomignolo, il nome della sua ex. E ha iniziato e portato avanti la discussione con un uomo continuando a fingere di essere la donna.

Messaggi che si sono spostati su altre piattaforme, ma senza che la sostanza mutasse. E quindi frasi di presentazione "normali" ma ricche di informazioni sulla vita della donna che poi sono diventate a sfondo sessuale. Con lei (che in realtà era lui) che aad un certo punto ha iniziato ad inviare immagini. Sempre più intime.

Dopo diversi messaggi, il terzo, coinvolto a sua insaputa in questa vendetta, si è presentato sul posto di lavoro della donna. Forse per approfondire la conoscenza passando da un rapporto virtuale ad uno reale, o forse solo per cercare di capire quella chat che per certi aspetti sembrava anomala. La reazione di lei? Di assoluto stupore.

Lei che non aveva creato il profilo nella chat erotica, lei che non aveva mai scambiato messaggi con l'uomo che in quel momento aveva davanti. Lei che non aveva le foto che erano state inviate. Ma a quanto pare il suo ex non era nuovo ad "iniziative" di questo genere e così quando la donna è andata in questura a presentare la denuncia (alla Mobile) aveva già un nome da indicare come colpevole. Ci sono stati poi le indagini e gli accertamenti successivi che hanno portato ora il 50enne davanti al gup.

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