Sanità / Il problema

Allarme rosso sul fronte dei disturbi alimentari. Segnana: “I pazienti seguiti sono 450, di cui 177 minori”

L’assessora, rispondendo a Luca Zeni, ha presentato i dati del Centro dei disturbi alimentari: “Il periodo Covid e post-Covid ha determinato un aumento della domanda di cura del 30-40%, specie in età adolescenziale” 

TRENTO. Disturbi alimentari: quanti pazienti sono presi in carico in provincia? Lo ha domandato Luca Zeni all’assessora Stefania Segnana nel question time del Consiglio provinciale di oggi, 7 marzo. Il consigliere del Pd ha chiesto alla Giunta quale sia la situazione di presa in carico delle persone con disturbi alimentari, quanti i ricoveri ospedalieri, quanti in comunità e quante le persone seguite in day hospital. Ha chiesto quanto sia il tempo di attesa per la prima visita e per l’inizio della terapia e quanti invii fuori provincia per l’inserimento in comunità avvengano e perché.


I dati resi noti dall’assessora Stefania Segnana fanno impressione. Il Centro dei disturbi alimentari ha rilevato recentemente – ha detto l’esponente di giunta –, un aumento dell’incidenza dei disturbi del comportamento alimentare e conseguentemente un incremento di richieste di presa in carico. “Il periodo Covid e post-Covid ha determinato un aumento della domanda di cura del 30-40%, specie in età adolescenziale, con un progressivo abbassamento dell’età di esordio dei disturbi (un interessamento sempre più consistente della fascia al di sotto dei 10 anni)”. 

Quindi Segnana è passata ai numeri: “I pazienti in carico sono 450, di cui 177 minori. Due gli psichiatri attivi al centro e tre le dietiste di cui una part-time, dopo che la quarta si è licenziata nel 2022 dopo aver vinto un altro concorso. Il Cdca, ha affermato l’assessore, in questo momento si trova quindi in carenza di organico; è in atto un concorso per l’assunzione di una dietista e nel frattempo sono state chieste altre figure di comparto.

Una situazione che ha comportato un allungamento delle liste d’attesa, specie nella seconda metà del 2022, comunque migliorata di recente grazie ad aggiustamenti organizzativi e agli elevati ritmi di lavoro. Le urgenze sono garantite con valutazione entro una settimana, le emergenze sono inviate in pronto soccorso.

Sette pazienti maggiorenni sono in attesa di presa in carico dopo la prima visita, otto i minori nella medesima situazione. Il tempo tra la prima visita e la presa in carico è di un mese. I ricoveri ospedalieri salvavita nel 2022 hanno interessato 69 minori e 5 adulti. I posti residenziali per il regime di comunità sono 8 e l’occupazione è a pieno regime, mentre il day hospital (6 posti) è attualmente sospeso per la carenza di personale dietistico”.

"Infine le ragioni degli invii fuori provincia: ne è avvenuto solo uno per una paziente, motivato da una grave comorbidità psichiatrica, non gestibile nella realtà trentina. Le risorse: è stato garantito l’accesso al fondo statale per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione, assegnati 227.500 euro, di cui 136.500 di competenza per il 2022 e la restante parte per il 2023”.


Nella replica Zeni ha parlato di un tema molto delicato per il quale l’attenzione del sistema pubblico deve essere molto elevata: Abbiamo avuto conferma che delle difficoltà ci sono, ha detto, soprattutto legate al personale. Ha quindi espresso l’auspicio che si riesca a concentrare le energie per evitare lunghe tempistiche e difficoltà organizzative”

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