Autostrada / La svolta

A22, ok di Roma agli investimenti: arriverà anche la terza corsia dinamica da Bolzano a Verona

Il ministero delle infrastrutture ha dato il via libera alla proposta di finanza di progetto da sette miliardi e mezzo. L'ad della società, Diego Cattoni: così abbiamo progettato i prossimi cinquant'anni. Fugatti: è il risultato di un lavoro di squadra di tutti i rappresentanti dei territori interessati

TRENTO. Il 9 novembre scorso per l'Autostrada A22 c'era stato un incontro istituzionale al Mit, e oggi - nel pieno rispetto dei tempi - c'è il via libera a circa 7,5 miliardi di investimenti col parere favorevole alla proposta di finanza di progetto (Project Financing) formulato dalla società Autostrada del Brennero Spa per l'affidamento in concessione dell'arteria. Lo comunica una nota del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.

"Il risultato raggiunto è la dimostrazione di un lavoro di squadra di tutti i rappresentanti dei territori di A22 che fino dall'inizio hanno voluto dare una voce unica a questo progetto. Il percorso non è stato facile ma lungo e difficile ma la compattezza, anche di fronte a diversi governi che si sono succeduti, è stata un aspetto determinante", commenta il presidente della Regione Trentino Alto Adige, Maurizio Fugatti.

Sul tavolo, ora - prosegue la nota ministeriale - c'è la realizzazione della terza corsia tra Verona e l'intersezione della A1, la realizzazione della terza corsia dinamica tra Bolzano e Verona, interventi di manutenzione straordinaria sulle opere d'arte e la stabilizzazione dei versanti, implementazione della digitalizzazione della tratta, realizzazione di stazioni per carburanti ecologici ed alternativi, realizzazione di aree di parcheggi di scambio, oltre al miglioramento delle stazioni di esazione e delle stazioni di servizio. Adesso sono previsti step tecnici e la pubblicazione del bando di gara entro la fine del 2023. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini esprime "grande soddisfazione".

"Abbiamo progettato il futuro con progetti e investimenti di 50 anni. Un numero grande anche se paragonato ad altre proposte di finanza di progetto, il più grande in Italia e probabilmente anche il più grande d'Europa. Siamo arrivati ad un risultato che alcuni non credevano possibile, siamo arrivati a questo perché abbiamo avuto una somma di forze, mi riferisco a tutti i soci e ai territori che attraversiamo. In maniera compatta tutti ci hanno creduto e hanno lavorato per portare a casa questo progetto": è il commento dell'ad di Autostrada del Brennero, Diego Cattoni, dopo che il ministero ha dato via libera alla proposta di finanza di progetto per A22.

"Gli attuali soci che c'erano 60 anni fa quando è nata A22 ci sono oggi in maniera convinta e soprattutto ci saranno anche in futuro perché in maniera determinata abbiamo costruito questo progetto non per creare margini economici o risultati finanziari, ma abbiamo investito sul futuro di persone e territori", ha aggiunto Cattoni.

Priorità assoluta sarà data alla terza corsia che partirà appena arriverà la concessione. Quella dinamica tra Trento sud e Verona, invece, tra un anno, circa 4 anni serviranno invece per la terza corsia Verona-Modena.

Il presidente di Autostrada del Brennero Hartmann ha parlato di "compattezza dei soci e compattezza del Cda, e soddisfazione per il comparto tecnico che ha dato il sangue per portare avanti questo progetto che oggi ha avuto un primo esito importante che certifica che siamo sulla strada giusta e dobbiamo proseguire, dobbiamo avere ottimismo per lo scopo finale, cioè la concessione per i prossimi 50 anni".

Plaude anche il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher: "È una notizia molto positiva, per la quale abbiamo lavorato a lungo. "Invece di limitarci a riscuotere i pedaggi, ora possiamo trasformare la linea del Brennero in un corridoio verde.

Molti anni di negoziati hanno portato ad un risultato importante. 7,5 miliardi di euro d'investimenti saranno utilizzati "per portare avanti un concetto di trasporto globale con la digitalizzazione e il passaggio alla ferrovia", aggiunge Kompatscher.

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