Politica / Parlamento

Montecitorio, il leghista Lorenzo Fontana eletto presidente, l'opposizione protesta

L'esponente dell'ala ultracattolica della Lega ha ricevuto anche i voti di Forza Italia

LA PROTESTA Sara Ferrari espone striscione contro Fontana: "No a un presidente omofobo pro Putin"

ROMA. Il deputato della Lega Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera. Lo ha proclamato il presidente provvisorio dell'Assemblea di Montecitorio Ettore Rosato dopo aver letto il risultato dello scrutinio della quarta votazione. Fontana ha ricevuto 222 voti. Tutto il centrodestra si è evato in piedi ad applaudire.

I votanti sono stati 392, la maggioranza richiesta 197. Oltre a Fontana hanno ottenuto voti: Guerra 77, De Raho 52, Richetti 22. le schede disperse sono state 2, le bianche 6, le nulle 11.

Contro l'elezione dell'esponente dell'ala ultracattolica della Lega è stato esposto in Aula uno striscione anti Fontana da tre deputati Pd fra i quali la trentina Sara Ferrari.

Hanno applaudito solo i deputati del centrodestra. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha applaudito nel Transatlantico di Montecitorio non appena in Aula si sono sentiti gli applausi per l'elezione del leghista Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera. Poi Salvini è entrato in Aula e ha abbracciato il collega di partito.

Fontana, vicesegretario della Lega ed ex ministro, è stato votato anche da Forza Italia, che ieri invece era rimasta fuori al momento di eleggere il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Il Pd aveva proposto il nome di Guerra anche alle opposizioni. Azione aveva puntato su Richetti. M5s aveva scelto Cafiero de Raho.

Veronese doc, classe 1980, Lorenzo Fontana è vicesegretario responsabile esteri della Lega dal 2016, eurodeputato dal 2009 al '18, quindi eletto deputato.

Nello stesso anno è stato ministro per la famiglia e le disabilità sino al 2019,vicepresidente della Camera e titolare degli Affari europei dal 10 luglio al 5 settembre 2019 nel governo Conte I.

Grande tifoso gialloblù, laureato in Scienze Politiche, Filosofia e Storia , è considerato l'esponente di punta dell'ala dura del partito. Ultraconservatore e tradizionalista, da sempre ha messo in primo piano nella sua attività politica la sua fede cattolica, in prima fila contro l'aborto, le unioni civili, la cosiddetta teoria gender, il matrimonio tra omosessuali e a difesa delle radici cristiane dell'Europa.

In un convegno dell'associazione Pro Vita Onlus disse che i matrimoni gay e la teoria del gender, da un lato, e l'immigrazione di massa dall'altro, "mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni" paventando il rischio di "cancellazione del nostro popolo".

Basta scorrere il suo account twitter per capire la sua vicinanza alla storia della Chiesa e dei santi. Quasi ogni gionro twitta il santo del giorno allegando una sua foto e una bereve nota esplicativa. Pochi giorni fa, il 7 ottobre, ha celebrato l'anniversario della battaglia di Lepanto. Quel giorno, sono le parole di Fontana, la Lega Santa riportava la vittoria "contro l'avanzata ottomana.

L'Europa cristiana - aggiunge - fiera della sua identità, otteneva una straordinaria vittoria. Oggi si ricorda la Madonna del Rosario". Due giorni prima, rese omaggio alle vittime della strage in Mozambico: "Colpevoli di essere cristiani e per questo sgozzati da terroristi. Il giorno dopo l'omicidio di suor Maria de Coppi, altro sangue di cristiani, scorre in Mozambico".

Ma Fontana ha posizioni nette anche in politica estera. Pochi giorni dopo il voto criticò le parole del presidente Biden.

"Probabilmente, il presidente democratico, è consapevole di quanto accadrà nelle elezioni di metà mandato, dove i patrioti Repubblicani vinceranno", twittò commentando le parole di Joe Biden, quando dopo l'affermazione del centrodestra disse: "Avete visto cosa è accaduto in Italia, non possiamo essere troppo ottimisti".

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