Trento / Il convegno

Il comandante dei carabinieri Ederle: "In Trentino fare fronte comune contro la minaccia di infiltrazioni mafiose"

L'intervento oggi, all'incontro promosso dal comando provinciale dell'Arma, cui hanno partecipato una novantina di ispettori comandanti delle aree periferiche, compreso personale della polizia di Stato e della guardia di finanza

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TRENTO. Una novantina di ispettori comandanti delle aree periferiche, tra cui vi era anche personale della Polizia di Stato e della Guardia di finanza, hanno aderito al convegno sulla prevenzione e il contrasto dei fenomeni di infiltrazione mafiosa organizzato nell'aula magna del collegio arcivescovile, a Trento. L'iniziativa - informa una nota - era promossa dal comando provinciale dei carabinieri di Trento.

"L'iniziativa ha un duplice fine: fare fronte comune su una minaccia che si può vincere solo facendo squadra tra le istituzioni (l'indagine 'Perfido' ha dimostrato a tutti la reale possibilità di contaminazione mafiosa anche delle valli del Trentino) e l'esigenza per gli stessi presidi di polizia periferici di una maggiore sensibilità e capacità nell'intercettare segnali di forme criminali, che fino ad oggi si pensavano improbabili e remote per questo territorio.

Queste finalità si pongono ancor più attuali ed urgenti nella prospettiva delle peculiari e patologiche dinamiche che la straordinarietà del Pnrr potrebbe generare anche in questa provincia", ha affermato il comandante provinciale, Matteo Ederle.

All'evento sono intervenuti, tra gli altri, il commissario del governo, Gianfranco Bernabei, il procuratore della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi, il direttore della filiale di Trento della Banca d'Italia, Maurizio Silvi, e il comandante del gruppo tutela economia della Guardia di finanza, Alessandro Mezzacappa, assieme al responsabile della sezione anticrimine dei carabinieri di Trento.

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