Prezzi / Carburanti

Come mai il diesel costa più della benzina? La denuncia del sindacato Flp: «In atto speculazioni, è chiaro»

Anche considerando le accise e i costi di distribuzione, non c’è nessun motivo per cui la nafta dovrebbe costare più della verde: parte la denuncia all’Autorità Garante

di Lorenzo Ciola

TRENTO. Gli automobilisti lo avranno notato: da qualche settimana il carburante per mezzi diesel ha un costo superiore rispetto alla benzina verde. Una situazione sulla quale la segreteria regionale della Federazione Lavoratori Pubblici (Flp) invita chi è addetto ai controlli fiscali ad attivarsi per scoprire eventuali reati di natura commerciale o tributaria.

Allo stesso tempo, sarà inoltrata una specifica richiesta d'intervento anche all'Agcm, Autorità garante della concorrenza e del mercato e all'Adiconsum. Tra l'altro, la questione potrebbe pesare parecchio anche sulle casse pubbliche locali, considerato il meccanismo fiscale del ritorno dei nove decimi.

«A nostro avviso - spiegano dalla Flp, Giuseppe Vetrone e Carmelo Urgesi - è in atto una speculazione che, se accertata è una vera e propria truffa ai danni del consumatore. Per questo, inoltreremo un esposto, una specifica richiesta d'intervento anche all'Autorità garante della concorrenza e del mercato e all'Adiconsum. Riceviamo centinaia di segnalazioni e proteste da parte dei nostri associati che quotidianamente per recarsi a lavoro utilizzano il mezzo proprio e che ai distributori stradali trovano la sorpresa ed il paradosso di pagare il gasolio più della benzina».

Ieri, ad esempio, durante una rilevazione della Flp per il "fai da te" il gasolio costava in un distributore 1,879 e la benzina 1,749 euro (+0,13 cent/litro). Per il "servito" il gasolio costava 2,029 e la benzina 1,899 euro (+0,13 cent/litro). «Naturalmente, il salasso si rafforza per coloro che vanno su e giù da Bolzano e viceversa, quando al costo del carburante bisogna aggiungere il pedaggio autostradale. E guai a fare il rifornimento in autostrada», spiegano i sindacalisti.

Il perché sia un paradosso è presto spiegato e non ha nulla a che fare con la guerra in Ucraina.

Tutti sanno, precisano dalla Flp - che nel processo di raffinazione/distillazione del petrolio, è più facile e meno costoso per il produttore estrarre il gasolio rispetto alla benzina. Come pure tutti sanno che l'accisa sul gasolio è pari a 0,6174 euro al litro più Iva, mentre per la benzina è pari a 0,7284 al litro più Iva. Quindi anche in questo caso il prezzo finale del gasolio è inferiore a quello della benzina di ben 0,111 cent/litro.

«Pertanto, - si chiedono alla Flp - come mai paghiamo il gasolio più della benzina, visto che dovrebbe costare molto meno? Perché il consumatore finale per un pieno di gasolio da 80 litri deve pagare10,40 in più? Come mai nessuno interviene per indagare sulle evidenti speculazioni dei grandi petrolieri che, in funzione della domanda di mercato, fanno il bello e cattivo tempo per trarne profitti ed extraprofitti ai danni del consumatore finale?». Conseguenze che gravano anche sulle casse pubbliche. In Trentino Alto Adige operano circa 420 distributori stradali. Suddivisi equamente tra Trento e Bolzano. Per avere un'idea dei volumi di affari che ruotano intorno ai carburanti per autotrazione in regione bastano le statistiche.

Nel 2021 sono stati immessi in consumo in provincia di Trento circa 96 milioni di litri di benzina e circa 213 milioni di litri di gasolio che hanno portato nelle casse dello Stato circa 201,5 milioni di euro di sola accisa, di cui i 9 decimi sono stati trattenuti dalla Provincia Autonoma di Trento. La restante somma pari a circa 299 milioni di euro è andata nelle casse delle compagnie petrolifere.Nello stesso anno in provincia di Bolzano sono stati immessi in consumo circa 81 milioni di litri di benzina e circa 340 milioni di litri di gasolio che hanno portato nelle casse dello Stato circa 269 milioni di sola accisa, di cui i 9 decimi trattenuti dalla Provincia Autonoma di Bolzano. La restante somma pari a circa 511 milioni di euro è andata nelle casse delle compagnie petrolifere.

«Ecco perché - concludono Vetrone e Urgesi - a nostro avviso occorre intervenire per individuare chi e come lucra alle spalle dei cittadini. La Flp, per andare incontro agli insopportabili costi dei carburanti che colpiscono le tasche dei dipendenti pubblici ha chiesto a livello nazionale e regionale a tutte le pubbliche amministrazioni di incentivare il lavoro agile/smart-working, per tutti quei servizi in cui è possibile, anche per andare incontro al risparmio energetico richiesto dal Ministero della funzione pubblica.

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