Ambiente / Problema

Nessun vuole accettare i rifiuti trentini: situazione drammatica, discariche esaurite, «avanti così dovremo sospendere il servizio»

Ischia Podetti accetta solo due carichi di ingombranti al giorno, ma dalle Aziende di tutto il Trentino ne arrivano decine: appello ai sindaci perché accolgano rifiuti nelle valli, nuovi conferimenti di residuo secco a Monclassico. E si attende il nuovo Piano provinciale

TRENTO. Qualche carico è stato respinto e rispedito al mittente, a Ischia Podetti, nelle scorse settimane. Erano rifiuti ingombranti, ma la discarica non poteva prenderli, ha messo un tetto di 2 carichi al giorno. Per l'intera provincia. È la conseguenza dell'incendio di qualche settimana fa, ma ha mandato nuovamente in fibrillazione un sistema che ogni mese ha un'emergenza nuova. «Due carichi li fa solo Dolomiti ogni giorno - sbotta Manuela Forti, di Amambiente - Avanti così dovremo sospendere il servizio». Non era l'unica ad essere fortemente preoccupata.

Mercoledì in serata, la garanzia che l'allarme potrebbe rientrare già nelle prossime ore: «Abbiamo trovato una soluzione - assicura il dirigente di Appa Enrico Menapace - già domani (oggi, ndr) - assieme ad Adep invieremo una nuova programmazione di conferimento». Si useranno siti di stoccaggio temporanei. Nessuno sarà costretto a dire alla propria utenza che non si raccolgono più gli ingombranti. Ma è chiaro che i nervi sono tesi, perché il sistema evita il collasso solo perché ad ogni emergenza si trova una soluzione.

Una toppa. Vale per gli ingombranti, vale per il rifiuto residuo, vero problema del mondo rifiuti. Ed è per questo che gli operatori, al termine della cabina di regia di martedì, hanno deciso di coinvolgere le conferenze dei sindaci dei reciproci territori. Il tutto, mentre aleggia ancora lo spettro vero: la gestione del rifiuto residuo, resa sempre più complessa per via delle gare per esternalizzare fuori provincia il secco, finora andate deserte.Ingombranti. L'incendio ha impattato su una situazione già precaria. Ecco perché si è ridotta la possibilità di conferimento a due carichi al giorno. «La situazione è davvero grave, abbiamo gli stoccaggi al limite - sbotta la presidente di Amambiente - siamo tutti preoccupati e stiamo tutti convocando d'urgenza la conferenza dei sindaci, per capire cosa fare: qui o interrompiamo il servizio pubblico di raccolta degli ingombranti, o troviamo una soluzione con un centro di stoccaggio provvisorio, o decidiamo cosa fare: se ognuno va per sé, qui salta il sistema».

«Domani faremo il punto con i tecnici qui in Comunità - conferma Stefano Bisoffi, perché in Vallagarina è la Comunità l'ente gestore - da quel che mi è stato anticipato, faremo un incontro con i Comuni, per valutare le azioni da mettere in campo, in modo congiunto».

Gli ingombranti non sono per altro un'emergenza uguale in tutto il territorio: in Val di Sole sono piuttosto tranquilli: «Noi avremo da conferire un container a settimana, più o meno - spiega Guido Redolfi presidente della Comunità della Val di Sole - Abbiamo 11 Crm, 3 siti sono al limite, ma gli altri hanno capienza, momentaneamente riusciamo ancora a muoverci. Le nostre preoccupazioni sono legate più al rifiuto secco: siamo in alta stagione, abbiamo un picco difficile da gestire. Agli abituali 15 mila residenti, ne aggiugiamo 50 mila».

Dalla Provincia ieri è arrivata la garanzia: la questione ingombranti sarà risolta nelle prossime ore: «Il problema è legato all'incendio, perché nel piazzale nord una parte del materiale è sotto sequestro, e ci sono le verifiche in corso che quindi creano difficoltà a usare quello spazio. I gestori ci hanno indicato le loro difficoltà, che ora progressivamente rientreranno, permettendo la regolare raccolta degli ingombranti. Aumenteremo i siti di stoccaggio, a Rovereto, ad esempio, per superare questi 10 giorni necessari a ripristinare l'uso del piazzale nord allo stoccaggio ingombranti». Perché va garantito che non si verifichi più un incendio come quello che recentemente ha paralizzato la parte nord della città. Per questo si dovranno installare delle termocamere e si dovrà organizzare un sistema di guardiania: ora a vegliare sui rifiuti ci sono i pompieri volontari, ma è evidente che non può essere questa la soluzione.

Secco residuo. Poi c'è il tema del secco residuo. Sul quale Menapace rivendica che «non ci sono problemi» ma su cui la criticità a lungo termine della situazione è piuttosto evidente. Siamo in attesa di capire se la nuova gara - con mini lotti da 2 e 4 tonnellate - per l'esternalizzazione fuori provincia vada deserta come quella che l'ha preceduta, o se si riuscirà a trovare un impianto capace di ospitare i rifiuti da qui al prossimo aprile, quando saranno conclusi i lavori al nuovo catino a Ischia Podetti. Intanto si studiano soluzioni ponte: «È in fase di autorizzazione avanzata il sito di stoccaggio sul piazzale centrale della discarica Ischia Podetti, per un totale di 30 mila tonnellate» spiega Menapace. Ad ottobre questa soluzione dovrebbe essere operativa e dovrebbe aiutare a scavallare fino a quando, a primavera prossima, dovrebbe essere pronto il secondo catino.

Quanto alla Val di Sole, alle prese con il picco di rifiuti, la soluzione è arrivata ieri mattina: «Mi hanno comunicato che possiamo portarlo a Monclassico - dice Redolfi - perché lì è rimasto lo stoccaggio dei fanghi, e vengono allocati assieme al rifiuti secco».

Ma è evidente che si tratta di soluzioni tampone. E lo ammette anche l'assessore Mario Tonina, che venerdì porterà in giunta il quinto aggiornamento al piano rifiuti: «Ci aspettano mesi un po' difficili».

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