Cronaca / Il caso

Atti sessuali, vittima una bimba di dieci anni. Denunciato un amico di famiglia

L'uomo sul quale indagano i carabinieri di Borgo Valsugana è un amico dei genitori della piccola: per ora è stato raggiunto da un divieto di dimora disposto per impedirgli di avvicinarsi alla bambina. Nei giorni scorsi un episodio simile anche nella zona nord di Trento, concluso con l'arresto di un 46enne

TRENTO. L'orco si nascondeva dietro alla figura rassicurante dell'amico di mamma e papà. Un uomo che era praticamente una persona di famiglia, che la vittima - di appena dieci anni - considerava quasi uno zio e con il quale aveva confidenza.

Ma le richieste dell'individuo, cinquantenne, sarebbero andate ben oltre l'affetto che un adulto può dimostrare ad una bambina con parole o gesti. Tutto è accaduto al termine di un pranzo.

Attorno al tavolo c'era la ragazzina assieme ai genitori, e il cinquantenne amico di famiglia con la moglie: mentre si stava sparecchiando, l'uomo ha chiesto alla piccola di aiutarlo e, trovandosi solo in una stanza con lei, come la vittima ha raccontato, avrebbe allungato le mani sul seno e le avrebbe intimato di alzare la maglietta.

La ragazzina si è rifiutata e la sera ha confidato alla mamma quella strana richiesta.

Poche ore dopo i genitori della vittima erano dai carabinieri di Borgo Valsugana per presentare denuncia.

La ragazzina, che non dimostra più anni della sua giovanissima età, è stata sentita dagli investigatori con il supporto di una psicologa: in una vicenda così delicata è necessario procedere con prudenza sotto tanti punti di vista, per non traumatizzare ulteriormente la vittima innanzitutto. Dal racconto è emerso che l'episodio confidato dalla ragazzina alla mamma, avvenuto a metà luglio in occasione di un pranzo fra amici, sarebbe l'ultimo di una serie di attenzioni a sfondo sessuale che il cinquantenne periodicamente le riservava.

In un'altra occasione l'uomo si sarebbe spinto a toccarle le parti intime.

Informata la procura di Trento, le indagini sono subito partite. Mercoledì scorso i carabinieri di Borgo hanno bussato alla porta del cinquantenne, operaio di professione, notificandogli il provvedimento di divieto di dimora per atti sessuali su minorenni.

Si tratta di una misura cautelare che ha la finalità di evitare la vicinanza fra il soggetto e la vittima, permettendo a quest'ultima di non modificare le sue abitudini e dunque di vivere serenamente assieme ai genitori senza il rischio di incontrare l'orco.

Proprio nei giorni in cui i genitori della ragazzina hanno presentato denuncia ed i carabinieri della compagnia di Borgo iniziavano gli accertamenti, un episodio simile era accaduto nella zona nord di Trento e si era concluso con l'arresto di un 46enne di origine marocchina. Lo straniero, come ricostruito dagli inquirenti, è stato ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di tre ragazze di età compresa fra i 13 e i 14 anni. Le indagini, coordinate dalla procura di Trento, erano partite anche in questo caso grazie alla denuncia dei genitori di due delle vittime, dopo aver raccolto lo sfogo delle figlie.

Lo sconosciuto aveva adescato le ragazzine per strada, le aveva fatte salire sulla propria auto e, giunto in un luogo appartato nella zona industriale, le aveva toccate nelle parti intime. Lo straniero era stato individuato in un albergo della val di Non, dove era stato raggiunto dai carabinieri e arrestato. Dunque in pochi giorni due adulti sono stati ritenuti responsabili di atti sessuali e di violenza nei confronti di minorenni, senza dimenticare un quarantenne che è stato denunciato per atti osceni per aver essersi calato i pantaloni di fronte a due ragazzine nei pressi della stazione di Borgo Valsugana.

Il coraggio delle vittime, che superano l'imbarazzo e raccontano ai genitori l'accaduto, consente di assicurare alla giustizia questi uomini incapaci di contenere i loro istinti. Uomini che scelgono come vittime ragazzine che sono poco più che bimbe, indifese, distruggendo la loro ingenuità. Ma. Vi.

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