Lavoro / Il caso

Operai irregolari, senza contratto e permesso di soggiorno: sospesi cantieri edili a Predazzo e a Madonna di Campiglio

Ispezioni dei carabinieri insieme con i servizi di Apss e Provincia: in entrambi i casi la posizione della maggioranza dei lavoratori presenti è risultata non in linea con quanto previsto dalla normativa

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TRENTO.Nuovo intervento delle autorità in un cantiere trentino, a tutela della sicurezza e del regolare trattamento contrattuale dei lavoratori.

Oggi, 31 maggio, i carabinieri danno notizia di un controllo avvenuto in un cantiere edile nel comune di Predazzo, con la partecipazione dei militari della compagnia di Cavalese, dell’Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Uopsal) dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, nonché degli agenti del servizio lavoro della Provincia autonoma di Trento.

L'ispezione, informa una nota, è avvenuta la scorsa settimana e ha fatto seguito a controlli precedentemente svolti dai carabinieri sul territorio dai quali erano emerse situazioni da verificare.

In sostanza, si segnalava la possibilità che in quel cantiere fossero impiegati operai stranieri senza contratto.

"Nel corso dell’attività congiunta - si legge nel comunicato - è emerso che il titolare del cantiere, aveva commissionato un particolare lavoro a una ditta esterna che poi è risultata avvalersi di operai in nero (3 su 4) due dei quali addirittura privi del permesso di soggiorno valido ai fini lavorativi.

Per tale motivo al titolare dell’impresa commissionaria è stata imposta la sospensione dell’attività, nelle more della regolarizzazione dei propri dipendenti e del pagamento della sanzione amministrativa pari a 2500 euro".

La nota stampa segnala che anche a Madonna di Campiglio i carabinieri hanno notificato un provvedimento di sospensione delle attività, a carico di una impresa edile lombarda.

Il provvedimento è stato emesso dall’Ufficio ispettivo del lavoro della Provincia autonoma di Trento ed è conseguente a un controllo effettuato dai carabinieri, "nel corso del quale è stata riscontrata la presenza di lavoratori irregolari, in quanto privi di titolo di soggiorno e per i quali non era stata effettuata alcun tipo di comunicazione di assunzione".

La normativa vigente, spiegano ancora i carabinieri, "comporta l’adozione del provvedimento di sospensione ogni qualvolta si constati l’impiego di personale senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, in misura pari o superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti.

Nella circostanza, infatti, i militari hanno accertato che, su un totale di 5 operai impiegati, 3 non erano in regola.

L’inottemperanza di un provvedimento di sospensione è punita con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro.

In entrambi i casi, gli esiti degli accertamenti svolti saranno comunicati anche all’autorità giudiziaria, viste le violazioni del testo unico sulla immigrazione che disciplina l’assunzione di lavoratori stranieri", conclude il comunicato.

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