Economia / Carovita

Bollette, da oggi le domande d'aiuto: dalla Provincia fino a 250 euro per famiglia

L'importo del ristoro per i rincari dell'energia è in funzione della composizione del nucleo familiare e del reddito lordo familiare (che non può essere oltre i 55.000 euro annui)

CRTITICHE I sindacati: "A Trento troppe famiglie escluse, fa di più il governo centrale"

TRENTO. Il caro energia, dovuto soprattutto alla guerra russo-ucraina e al calo degli approvvigionamenti, ha messo in difficoltà molte famiglie in Italia, non soltanto in Trentino, ovviamente. Così molti governi in tutta Europa hanno deciso misure forti per aiutare i cittadini e sull'onda del sostegno e del welfare anche la Provincia autonoma di Trento ha deciso alcune misure.

Così da oggi sarà possibile presentare le domande per ottenere il ristoro previsto alla Provincia di Trento per le famiglie la cui condizione economica si è aggravata a causa dell'eccezionale aumento dei costi energetici. Eccezionale aumento che hanno misurato tutti, visto che molte bollette sono cresciute da un anno all'altro anche ben oltre il 50%.

La misura - informa una nota degli uffici della Provincia - è destinata ai nuclei famigliari che non hanno i requisiti per accedere alle compensazioni integrative temporanee sui costi di luce e gas stabilite dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) e che nell'anno 2021/22 non hanno beneficiato dell'assegno unico provinciale.

«Il provvedimento riguarda molte famiglie e intende dare loro un aiuto per ridurre l'effetto negativo del caro-bollette e sostenerne il bilancio familiare e il potere d'acquisto. Si tratta di una misura iniziale, dopo la quale potrebbero esserci altri interventi», ha spiegato ieri l'assessore allo sviluppo economico, Achille Spinelli, braccio destro del governatore Maurizio Fugatti su queste questioni. L'importo del ristoro è pari a 200 o 250 euro, in funzione della composizione del nucleo familiare e del reddito lordo familiare (che non può essere oltre i 55.000 euro annui).

Ogni informazione utile può essere recuperata su questo portale dove sono elencati i requisiti necessari e fondamentali per potere aver diritto del sostegno. Tuttavia non è piaciuta ai sindacati la scelta della giunta provinciale di Fugatti, se non altro perché guardano a Bolzano. Infatti, chiedono Cgil, Cisl e Uil, bisogna garantire alle famiglie trentine il trasferimento di tutti i 25 milioni di euro già stanziati per il bonus bollette aggiungendo al contempo anche nuove risorse.

«Non si possono escludere migliaia di famiglie e alle altre garantire solo una mancetta». Parole affidate a una nota congiunta, dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, in riferimento anche all'emendamento voluto dai parlamentari Svp al decreto energia, che porterà nelle casse delle Provincie di Trento e Bolzano risorse aggiuntive grazie alla tassazione straordinaria degli extra profitti delle società che producono, distribuiscono e commercializzano prodotti energetici.

Dalle stime dalla ragioneria dello Stato - informano i tre segretari, sempre più uniti e compatti nel muoversi su questa crisi sociale ed economica - l'extra-gettito previsto varrà quasi quattro miliardi di euro e le risorse aggiuntive per il bilancio della Provincia potrebbero raggiungere i 40 milioni di euro. Poi la stilettata, feroce contro il governatore leghista Fugatti, visti i rapporti tra i salviniani e il presidente del consiglio: «Draghi è più attento alle sorti dell'autonomia di quanto lo sia il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che dopo aver fatto una campagna elettorale sull'onda dello slogan "prima i trentini" ora è troppo impegnato in altro per avere il tempo di pensare alle famiglie della sua terra», hanno commentato i tre segretari, peraltro preoccupati per la situazione che rischia di peggiorare.

Ora arriva l'estate, quindi gli impianti di riscaldamento vengono spenti. Ma con il ritorno dell'inverno, se la guerra sarà ancora in corso e con le tensioni con la Russia non sopite, ci saranno grossi problemi. Sempre che già quest'estate non si vogliono accendere a tutta i condizionatori contro l'afa.

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