L’emergenza / L’appello

Siccità, Zaia torna a fare pressioni sul Trentino-Alto Adige: “La crisi idrica deve essere gestita insieme”

Il presidente della Regione Veneto auspica che quanto prima si convochi un tavolo tecnico di coordinamento con l'Autorità Distrettuale, Trento Bolzano “per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di acqua"

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VENEZIA. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato oggi una nuova ordinanza con cui viene dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale, preoccupazione già evidenziata anche al Presidente del Consiglio. L'ordinanza, valida da oggi con riserva di modifica dei contenuti in relazione all'andamento meteorologico, individua le misure necessarie a fronteggiare la situazione di deficit idrico.

"Il territorio veneto - sottolinea Zaia - presenta ancora una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. Piogge praticamente assenti nell'ultimo semestre, depositi di neve sempre più ridotti e portate delle maggiori aste fluviali con trend negativo. È evidente la necessità di iniziare ad utilizzare l'acqua in maniera parsimoniosa, limitandone il consumo al minimo indispensabile.

Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, auspico che quanto prima si convochi un tavolo tecnico di coordinamento tra l'Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata - conclude - le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica".

L’ordinanza di Zaia

In particolare nell’ordinanza, si chiede a tutti gli utilizzatori di acqua, e in particolare a quelli del settore agricoltura, quelli che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, un "uso parsimonioso e sostenibile" della risorsa idrica. I Consorzi di bonifica devono dare priorità al servizio nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase.

Dove possibile deve essere incentivato l'utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e avviate attività di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati per un uso accorto della risorsa idrica per i bisogni reali delle colture. Ai gestori di manufatti, con capacità di regolazione e invaso, viene richiesto di trattenere la risorsa idrica allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo.

Ai gestori delle strutture acquedottistiche viene chiesta una razionale gestione, rinviando le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di acqua. 

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