Traffico / Scenari

Il futuro della viabilità? Tecnologico, informatico, pulito e... senza auto

In corso a Madonna di Campiglio in convegno organizzato da Aiscat, A22 e Polizia di Stato: «Con i motori ad idrogeno non ci sarà inquinamento. E già oggi i giovani non guardano più a patente e vettura come obbligatorie»

MADONNA DI CAMPIGLIO. "Ci sono le condizioni tecnologiche, politico-economiche, sociali e culturali per una rivoluzione della mobilità". Lo ha detto Diego Cattoni, presidente di Aiscat e direttore generale di Autostrada del Brennero, al convegno "Nuovi modelli di mobilità in Europa. La svolta tecnologica e la Vision zero", organizzato a Madonna di Campiglio da Asecap-Aiscat in collaborazione con l'Autostrada del Brennero e la Polizia di Stato.

"La tecnologia - ha aggiunto Cattoni - consentirà una mobilità digitale, intervenendo sui comportamenti dei singoli, oggi prima causa di mortalità sulle autostrade italiane. Allo stesso tempo miglioreranno i tempi di percorrenza e sarà possibile avere più veicoli sullo stesso asse, senza la necessità di costruire nuove arterie".

La transizione ecologica, con l'utilizzo di mezzi elettrici, ad idrogeno ed endotermici, porterà - secondo Cattoni - ad un cambio di paradigma, e la strada non sarà più percepita come fonte di inquinamento atmosferico e acustico.

"Sull'intermodalità, che porterà a far dialogare sistemi diversi, serviranno fortissimi investimenti - ha proseguito il presidente Aiscat - in parte garantiti dai fondi Pnrr". Sul piano culturale, Cattoni ha sottolineato quanto sta avvenendo a Los Angeles, città-simbolo di strade e parcheggi. "Per i Millennial della California l'auto e la patente non sono più un automatismo: utilizzano la tecnologia per avere a disposizione in un minuto un'auto con autista. Serve un sistema di regole per governare questa trasformazione, la collaborazione con le istituzioni sarà importante, serve una regìa per avere un modello il più possibile efficiente", ha concluso il presidente di Aiscat.

Gli ha risposto (in collegamento video) il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini: «Sono in arrivo 104 miliardi di euro per trasformare nei prossimi dieci anni il sistema della mobilità in Italia.». Giovannini ha specificato che la rivoluzione della mobilità si muoverà su due binari, quello della pianificazione e quello finanziario. Dal Pnrr arriveranno 61 miliardi fino al 2026, ma grazie alla legge di bilancio e ad altri fondi stanziati si arriverà a 104 miliardi in 10 anni.

"Il primo obiettivo - ha detto il ministro - è quello della sicurezza, con interventi su rete stradale, ponti e viadotti".

Sarà inoltre varato un vademecum per la progettazione delle strade, simile a quello ferroviario: "I cambiamenti non riguardano solo i finanziamenti e il "cosa", ma anche il "come", ha aggiunto Giovannini.

"I concessionari sono chiamati a trasformazioni forti e ad una revisione dei piani economico-finanziari: il covid - ha detto ancora - ha colpito i bilanci di tutti i soggetti del trasporto, dalle autostrade alle aziende". Sul fronte della transizione ecologica dell'automotive, ha poi concluso il ministro, ci sono tante sfide che possono portare ad un periodo di incertezza. "Non possiamo dotare le strade di tutte le possibili alternative di combustili ecologici", ha concluso.

"Va nella giusta direzione il convegno organizzato da Aiscat ed Asecap sui nuovi modelli di mobilità in Europa e ciò soprattutto in un momento storico difficile per le crisi pandemica ed internazionale, ma pure per la transizione Green che diviene una necessità ambientale. La modernizzazione delle infrastrutture è una necessità per la sicurezza dei cittadini e per lo sviluppo di qualsiasi sistema economico, in particolare in un Paese come l'Italia che è crocevia tra il Mediterraneo e la mittelEuropa. Serve più intermodalità, maggior digitalizzazione, maggior interconnessione sia tra l'infrastruttura e i veicoli e sia tra le diverse modalità di trasporto. Il tutto naturalmente con l'ottica di perseguire la sicurezza per gli utenti delle autostrade. La politica non si tiri indietro e soprattutto non dia alibi. Si riconoscano ai concessionari i tempi necessari per poter programmare gli investimenti, quanto mai indispensabili per le ragioni sopra esposte, ma si pretendano garanzie in termini di utilità sociale e sicurezza stradale". A dirlo il senatore trentino di Fratelli d'Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, nel corso del convegno: «Il Trentino che ospita questo importante evento potrebbe poi essere un supporto determinante per l'innovazione grazie alla notorietà dei propri poli di ricerca scientifica. Invito, quindi, il presidente Fugatti a farsi promotore di un progetto per l'innovazione nei sistemi di mobilità. Il Trentino abbia il coraggio di essere protagonista perché ne ha le capacità», conclude.

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