Servizi pubblici / Il caso

Agenzia delle entrate alla Provincia? Il no dei sindacati: prevedibile conflitto di interessi fra controllori e controllati

L'audizione alla Commissione dei Dodici: "Una valutazione negativa che attiene alle conseguenze del progetto sui servizi, sui contribuenti e sul personale e che rischia di indebolire la stessa autonomia speciale"

ALTO ADIGE Passo avanti per il il passaggio del personale delle Entrate alla Provincia

TRENTO. I sindacati del pubblico impiego hanno espresso oggi alla Commissione dei 12, durante un'audizione, un parere assai critico e contrario sul progetto di delega dallo Stato alle Province autonome di Trento e Bolzano riguardante l'Agenzia delle entrate e le Commissioni tributarie.

Una valutazione negativa - si legge in una nota - che attiene alle conseguenze sui servizi, sui contribuenti e sul personale e che rischia di indebolire la stessa Autonomia speciale.

"Ci saranno conseguenze sui servizi e sui contribuenti: dovendo distinguere l'Iva (che resta di competenza nazionale) e imposte erariali (di natura statale ed in subordine di competenza provinciale) - osservano i sindacati - si duplicherebbero per ogni territorio provinciale il numero dei soggetti coinvolti nell'erogazione dei servizi stessi e nel controllo delle dichiarazioni fiscali. Costringendo i contribuenti a duplicare i propri oneri rispetto ad oggi.

Il tutto, peraltro, a parità del numero attuale dei lavoratori.

ul personale, poiché non sono rinvenibili nei contratti provinciali di destinazione condizioni giuridiche, economiche e professionali equiparabili a quelle possedute, tanto più alla luce della nota vicenda dei contratti pubblici provinciali ove il costo dei rinnovi è stato dichiarato di difficile sostenibilità. Sulla stessa Autonomia speciale - osservano ancora i sindacati - a causa del prevedibile conflitto di interessi tra controllori e controllati".

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