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Olimpiadi, chi costruirà il palazzetto del ghiaccio di Piné? Offerta di Fincantieri con l’archistar Ratti, ma ci prova anche la Mak

Il colosso nazionale ha già inoltrato la busta, la ditta trentina sta valutando se farlo: «Comunque alla fine decideranno la Provincia e il Comune»

BASELGA DI PINE. Prosegue la sinergia pubblico-privati per giungere alla realizzazione del nuovo stadio del ghiaccio coperto (pista di 400 metri) chiamato ad ospitare a Miola di Piné le gare olimpiche di speed-skating (velocità in pista lunga) nei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026.

«Come già illustrato nell'ultimo consiglio comunale le proposte di project-financing annunciate sono due, una con a capo Fincantieri e una guidata da Mak Costruzioni (la cui proposta potrebbe essere formalizzata entro febbraio) - spiega il sindaco di Baselga Alessandro Santuari - La vera novità è che la cordata guidata da Fincantieri ha ora depositato la sua offerta economica (in busta chiusa e segreta), che a breve sarà esaminata dall'Agenzia provinciale appalti (Apac)».

Mak potrebbe fare il grande colpo. «Si stava preparando la proposta entro febbraio - dicono alla Mak - Adesso però stiamo valutando se presentarla ugualmente o aspettare».

Passaggio fondamentale sarà superare i controlli dei servizi provinciali ed ottenere la manifestazione d'interesse pubblico espressa da Provincia e Comune di Baselga.

«L'offerta progettuale di Fincantieri, firmata dal noto architetto torinese Carlo Ratti (ora insegna al Massachusetts Institute of Technology - Mit e ideatore del concetto di Smart-city), appare sicuramente prestigiosa e legata a sostenibilità e perfetto inserimento nel contesto ambientale-paesaggistico - spiega ancora il sindaco Santuari -. Provincia e Comune avranno 90 giorni per presentare la loro manifestazione d'interesse. Se sarà positiva, e non sussisteranno altre proposte o contenziosi, potrebbe già iniziare il procedimento di gara e affido dei lavori».

Altri dettagli saranno forniti nella seduta del consiglio comunale di Baselga, rispondendo ad un'interrogazione depositata dai gruppi di minoranza «Impegno per Piné» e «Piné Vale».

«Non contestiamo le caratteristiche o gli elementi progettuali delle due proposte di partenariato pubblico-privato - spiega il geometra e consigliere di minoranza Ivan Giovannini - Le procedure di project-financing restano tuttavia molto complesse ed incerte, mentre i tempi per far partire i nuovi impianti olimpici sono sempre più ristretti ed il costo dei materiali sta aumentando. Quale sarà il ruolo dell'amministrazione comunale, quale autorità ed ente chiamata ad aggiudicare l'opera e a stipulare i contratti finali? Senza contare che un partenariato pubblico-privato non si è mai perfezionato sino ad ora in Trentino anche per opere di ben maggiore interesse e rilevanza pubblica e sociale, come l'ospedale di Cavalese».

«Il coordinamento provinciale olimpico del Trentino non è mai stato investito della questione, in quanto non si occupa delle strutture ed infrastrutture legate ai Giochi di Milano-Cortina 2026 - tiene a precisare il consigliere provinciale Pietro De Godenz, membro del coordinamento provinciale della Fondazione Milano-Cortina 2026 presieduto da Tito Giovannini - Non possiamo che accogliere positivamente la presentazione di tali progetti che riteniamo di grande livello e spessore, visto prestigio e qualità di aziende e progettisti coinvolti. La scelta e il proseguimento dei progetti spetta però solo alla giunta provinciale e al comune di Baselga, coadiuvato dalla struttura di Trentino Sviluppo Spa».

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