Scuola / Il caso

Studenti sui trasporti pubblici, o vaccinati o con prenotazione, ma nessuno ne sa niente (e nessuno fa i controlli) – VIDEOSCHEDA

L’ordinanza di Fugatti ammette i ragazzi con «green pass base» solo se hanno un appuntamento vaccinale. Ma fra i ragazzi alle fermate c’è sconcerto e non si capisce bene come verranno verificate le condizioni

TRENTO. La regola c’è, ma nessuno la conosce. È il bizzarro caso dell’ordinanza firmata dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che lo scorso 10 gennaio ha stabilito la possibilità, per gli studenti di età pari o superiore ai 12 anni, di viaggiare sui mezzi pubblici con il Green Pass Base a patto che abbiano già prenotato la vaccinazione anti-Covid.

Di fatto, la norma è entrata in vigore lunedì ed era stata annunciata giorni fa, ma per i ragazzi delle scuole trentine si è trattato di un vero “effetto sorpresa”.

Va detto che tantissimi di loro hanno già ricevuto il vaccino e per gli indecisi, ormai, sembra arrivato il momento definitivo per sciogliere ogni tipo di riserva. Comunque, tornando all’ordinanza, gli studenti sono letteralmente “caduti dalle nuvole” quando, a

«Sinceramente non abbiamo mai sentito parlare di queste condizioni per usare i trasporti - hanno spiegato Raul Parolari e Martina Sammarco, entrambi in quinta all’ITT Buonarroti-Pozzo -. Probabilmente chi ancora non si è vaccinato è stato più attento di noi, ma ripetiamo che non sapevamo nulla di questa ordinanza. Per noi comunque ha poco impatto, dato che siamo entrambi vaccinati e quindi, in ogni caso, possiamo utilizzare i trasporti pubblici». Insieme all’obbligo di aver prenotato la vaccinazione, permane quello di indossare la mascherina Ffp2; su questo punto però non ci sono dubbi ed anzi, tutti gli studenti la utilizzano ormai senza bisogno che ci sia qualcuno a ricordarglielo.

Sull’obbligo di avere l’appuntamento per l’iniezione però, si dicono tutti sorpresi e qualcuno, quasi spaventato, seppur già protetto anche da due dosi crede di essere “fuorilegge”. «Non è per cercare scuse, ma abbiamo così tante cose a cui pensare che sinceramente questa novità non la abbiamo minimamente calcolata - ha spiegato F.S. dal liceo Da Vinci, insieme ad un gruppo di altri studenti -. Ogni giorno siamo in bilico sul passaggio alla didattica a distanza, pensiamo ad eventuali amici o compagni di classe positivi, cerchiamo di districarci tra norme costantemente nuove dentro e fuori dai mezzi pubblici. Nessuno di noi sapeva di questo obbligo, fortunatamente siamo vaccinati ma ci sono così tante evoluzioni normative che seguirle tutte è impossibile».

Perciò, se fino ad un po’ di tempo fa la preoccupazione maggiore erano compiti e verifiche, oggi sembra essere la possibilità o meno di viaggiare fino a scuola in tranquillità. I controlli comunque, ribadiscono i ragazzi, sono praticamente nulli, dunque trovare qualcuno che fermi una corsa o uno studente è quasi impossibile.

«Come possono verificare che io abbia o meno l’appuntamento?» chiede qualcuno. «E se per caso io lo voglia, ma  i miei genitori non volessero farmi vaccinare?», si domanda qualcun altro. Insomma, per gli studenti ormai ogni giorno sembra riservare qualche sorpresa ma ora, si augurano, la speranza è quella che si possa proseguire con serenità. 

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