Lavoro / La polemica

Manifestazione del pubblico impiego, Fugatti snobba la delegazione e manda Spinelli, ma i sindacati si alzano e vanno via - VIDEO

Coda al veleno per la grande mobilitazione per il contratto: l’assessore si lamenta «perché hanno manifestato sotto il palazzo», i lavoratori ricordano che «siamo i meno pagati d’Europa»

TRENTO. Alta tensione istituzionale, al termine della manifestazione dei dipendenti pubblici in piazza Dante questa mattina a Trento: la delegazione dei sindacati ha chiesto di essere ricevuta dal presidente della giunta provinciale, Maurizio Fugatti. Ma il governatore non li ha ricevuti ed invece ha inviato l’assessore Spinelli; la delegazione però non ha gradito, e se n’è andata, anche perché Spinelli ha esordito lamentandosi del fatto che avevano manifestato sotto il palazzo della Provincia.

Il presidente Fugatti, sul fatto, ci fa sapere di non aver snobbato i sindacati, ma di aver "inviato l'assessore competente in materia".

«E dove dovevano manifestare se non sotto il palazzo del datore di lavoro?» ha commentato amaro il consigliere provinciale Paolo Zanella di Futura, che era nel corteo. «Io ero in piazza con i lavoratori del pubblico impiego trentini, unici in Italia a non vedere stanziati i soldi per il rinnovo del contratto 2019-21».

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I sindacati vogliono vedere Fugatti: i cori in piazza poi la trattativa in provincia

Oggi, martedì 26 ottobre, è il giorno della grande mobilitazione dei lavoratori del pubblico impiego in Trentino.

La manifestazione era indetta da Cgil, Cisl e Uil insieme a Fenalt e Nursing Up per chiedere alla Provincia autonoma il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e nuove assunzioni. «Siamo all'anno zero perché questa Giunta ad oggi non ha stanziato un euro. La partecipazione di tante lavoratrici e lavoratori oggi dimostra che non è più possibile attendere - commenta il segretario Fp Cgil Luigi Diaspro -. A livello nazionale i contratti sono in via di arrivo, qui le risorse ci è stato detto che non c'erano. Noi riteniamo che sia invece una scelta politica che va contrastata in quanto non è possibile non sostenere il lavoro di tante lavoratrici e lavoratori che in questi anni hanno dato il massimo per assicurare i servizi», prosegue Diaspro.

L'ampia adesione allo sciopero e alla mobilitazione, a cui hanno aderito anche Nursing Up e Fenalt con centinaia di manifestanti radunati sotto il palazzo della Provincia in piazza Dante, ha avuto conseguenze sulle scuola, da quella dell'infanzia alle superiori, con lezioni annullate o riduzioni di orario. Disservizi anche nella sanità - non per le urgenze, che sono garantite - ma ad esempio per visite o prelievi del sangue.

«Da questa piazza noi ci attendiamo un segnale che venga recepito dal presidente Fugatti, che ha già dichiarato di voler cambiare rotta ma che se non seguono fatti concreti continueranno le iniziative di mobilitazione».

«Attualmente scontiamo due problemi: da una parte mancano le assunzioni, dall'altra vi è la questione del rinnovo contrattuale. La nostra provincia non è più attrattiva, mentre Alto Adige e l'estero lo sono di più, è molto colleghi scelgono di trasferirsi altrove, impoverendo il nostro territorio e il servizio sanitario. Noi chiediamo di rendere il Trentino nuovamente attrattivo per i lavoratori della sanità», è l'appello del segretario di Nursing Up del Trentino, Cesare Hoffer: «Abbiamo gli infermieri meno pagati di tutta Europa, non possiamo stare zitti».

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