Coronavirus / Scuola

Tornano le gite scolastiche. I dirigenti: «Pronti per la primavera. I viaggi d’istruzione sono importanti”

Paolo Pendenza plaude alla decisione del Comitato tecnico scientifico che ha autorizzato gli spostamenti tra “zone bianche”. Laura Zoller: “Le attività che prevedono il green pass? Dovremo stare molto attenti a non discriminare nessuno”

PANDEMIA L'ultimo bollettino

TRENTO. I condizionali sono tanti, le difficoltà organizzative tutt'altro che irrilevanti ma dal punto di vista normativo scolari e studenti potranno quest'anno tornare a vivere esperienze anche al di fuori delle aule scolastiche. Il Comitato tecnico scientifico e il Ministero dell'istruzione hanno infatti fornito una serie di indicazioni che prevedono, come praticamente unica limitazione, la possibilità di spostarsi da una zona bianca a zona bianca.
 

«Si tratta di un'importante apertura - spiega Paolo Pendenza, in rappresentanza dei dirigenti scolastici - in quando sono convinto che uscite e viaggi d'istruzione rappresentino momenti importanti nella vita dei ragazzi e con un po' di attenzione all'organizzazione si possa tornare a farli».

Una limitazione che riguarda tutti, e quindi studenti e insegnanti compresi, è la necessità di avere il green pass per poter partecipare ad alcune attività. «La scuola in generale non può chiedere agli studenti chi ce l'ha o chi non lo ha - spiega Pendenza - ma nel caso si vogliano organizzare gite che richiedono l'ingresso in museo o altre realtà che lo richiedono la scuola dovrà comunicare alle famiglie che per quell'uscita è richiesto il green pass. Le famiglie decideranno se autorizzare o meno l'uscita del minore. La scuola non deve sapere se l'autorizzazione è legata al fatto che il minore ha il green pass o per altri motivi».

Ovviamente l'obbligo di green pass rappresenta un problema maggiore nel caso di gite superiori ai due giorni perché in quel caso nemmeno il tampone valido 48 ore potrebbe bastare per far partire i ragazzi e anche gli insegnanti. «É evidente che vista la situazione attuale ci vuole una maggiore attenzione nelle comunicazioni con le famiglie ma è possibile organizzare tutto, anche all'estero considerato che non vengono posti limiti se non le regole generali valide per tutti». Molta discrezionalità quest'anno è data al singolo dirigente.

«Ci sono scuole dove si è già deciso che non ci saranno uscite e altre che invece le stanno programmando. Ma anche programmare a distanza non è facile perché una zona che ora è bianca potrebbe diventare gialla e a quel punto salterebbe ogni programma».

«L'idea di massima è di prevedere le gite scolastiche», afferma Laura Zoller, dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico Tecnologico Buonarroti. «Muoversi, uscire dai confini dell'istituto è importante; è un fatto culturale. Si parla infatti di viaggi d'istruzione. Stiamo suggerendo ai docenti di cominciare a preventivarli. Ci si muoverà in primavera, da marzo o aprile, nella speranza che la situazione sanitaria sia ulteriormente migliorata». Sul fatto che per partecipare ad alcune attività servirà molto probabilmente il green pass, «dovremo stare molto attenti a non discriminare nessuno», sottolinea la dirigente.

«Dovremo essere molto precisi nel comunicare il programma delle attività proposte e le condizioni per poter partecipare. È auspicabile che la scuola preveda programmi alternativi per chi non possa partecipare ad alcune attività, tenendo sempre a mente le risorse a disposizione. E se le cose dovessero procedere per il verso giusto, vorremmo organizzare un percorso di visita alla sede del Consiglio dell'Unione europea, a Bruxelles. L'educazione alla cittadinanza europea è molto importante per gli studenti».

Anche all'Istituto Tambosi stanno pensando di tornare a organizzare i viaggi d'istruzione. «Fino al 31 dicembre è in vigore lo stato d'emergenza, quindi fino a quella data non intendiamo muoverci, ovviamente, ma nel periodo primaverile sicuramente», rivela il dirigente scolastico Andrea Bezzi. «Vogliamo tornare alla tradizione: i viaggi sono importanti sia dal punto di vista educativo che della socializzazione. Sono una parte fondamentale del percorso scolastico. Bisognerà considerare le condizioni sanitarie del momento, ma siamo fiduciosi. Abbiamo già cominciato a parlarne nel primo collegio docenti».

comments powered by Disqus