Trasporti / L'indagine

Autobus del servizio pubblico: in Trentino-Alto Adige fra i più moderni d'Italia

In regione il 73,1%  è euro 5 o euro 6, mentre meno del 27% dei quasi 1.500 mezzi in circolazione appartiene a categorie più inquinanti: lo spiega l’Osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp. In vetta alla graduatoria il Friuli-Venezia Giulia, in coda Sardegna e Molise

TRENTO. In Trentino-Alto Adige il parco dei mezzi del servizio pubblico di trasporto è il secondo più moderno in Italia, subito alle spalle del Friuli-Venezia Giulia.

Lo spiega l’Osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp (Associazioni italiana ricostruttori pneumatici): in Trentino-Alto Adige il 73,1% degli autobus pubblici è euro 5 o euro 6, meno del 27% dei quasi 1.500 autobus pubblici oggi in circolazione in regione appartiene quindi alle categorie emissive Euro 0, 1, 2, 3 e 4.

Questi numeri emergono da un’elaborazione sulla base di dati Aci.

"Il dettaglio provinciale - si legge nel rapporto - evidenzia che il parco circolante di autobus pubblici più moderno in Trentino-Alto Adige è quello in provincia di Bolzano, dove l’86,5% degli autobus pubblici è un Euro 5 o Euro 6; il parco circolante più vecchio si trova invece in provincia di Trento, che ha il 40% di autobus pubblici delle categorie da Euro 0 a Euro 4. A livello nazionale, sono poco più di 23 mila gli autobus pubblici di categoria Euro 5 o Euro 6 in circolazione".

Dall’elaborazione dell’Osservatorio emerge un dettaglio regionale con forti disparità territoriali: il Friuli-Venezia Giulia, con il 77% di autobus pubblici di categoria euro 5 o euro 6, è la regione con il parco circolante di autobus pubblici più moderno in Italia.

Seguono appunto il Trentino-Alto Adige e la Lombardia (63,4% di euro 5 o euro 6).

Gli autobus pubblici più vecchi e quindi anche più inquinanti, si trovano al Centro e al Sud Italia, in particolare in Sardegna, che ha l’83,3% di autobus pubblici che non supera la categoria euro 4, in Molise (79,8%) e in Basilicata (77,8%).

Dai dati rilevati dall’Osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp, emerge con chiarezza che il parco circolante italiano di autobus pubblici continua ad avere un grande bisogno di ricambio.

Si tratta, evidentemente, di un processo che richiede tempi lunghi e necessita di forti investimenti.

Vi sono però soluzioni che consentono di bilanciare le esigenze di contenimento dei costi e quelle di tutela ambientale.

A questo proposito, Airp ricorda che "gli pneumatici ricostruiti consentono di risparmiare sulle spese di gestione del mezzo (gli pneumatici ricostruiti, infatti, hanno un costo minore rispetto a quelli nuovi) ed anche di rinviare l’esigenza di smaltimento degli pneumatici usati che possono essere ricostruiti, con evidenti effetti positivi per l’ambiente".

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