Salute / Il caso

Alzheimer, in Trentino fra 6 ed 8 mila malati, ma le famiglie non hanno sostegno e i posti in struttura sono pochissimi

Oggi è la Giornata Mondiale della Consapevolezza della malattia, l’associazione trentina in prima fil: tante iniziative, ma le criticita restano molte (ad esempio non c’è un numero certo delle vittime)

di Patrizia Niccolini

TRENTO. Una collaborazione con le Comunità di Valle che si intensifica per promuovere informazione, prevenzione e conoscenza attraverso iniziative di sensibilizzazione diffuse su tutte il territorio provinciale e la firma, a fine mese, di un importante protocollo d'intesa con il Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) dell'Azienda Sanitaria di Trento, preposto alla diagnosi, presa in carico e sostegno alla persona e alla sua famiglia, che ufficializza la volontà di lavorare insieme attivando nella sede del centro un punto di ascolto e informativo dell'Associazione Alzheimer Trento. Sono le principali novità illustrate dal presidente Renzo Dori per il Mese Mondiale Alzheimer e in vista della Giornata mondiale dedicata all'Alzheimer che cade oggi 21 settembre.

A fronte delle criticità indicate da Dori - carenza di servizi e di personale specializzato a sostegno della famiglia nelle fasi iniziali di una malattia che dura 10-15 anni, lunga lista d'attesa per accedere al Centro diurno Alzheimer di Trento (l'altro è a Rovereto), e dunque carico assistenziale eccessivo per i familiari, costretti a rivolgersi a centri diurni normali dove però il personale, non essendo in grado di occuparsi della persona con demenza, rischia il "burn out", riduzione di finanziamenti provinciali e sottovalutazione del tema -, l'impegno dell'associazione a livello locale e nazionale non è mai venuto meno, nemmeno durante la pandemia. Tuttora è attiva nel cercare finanziamenti per nuovi progetti, come la settimana di vacanza-sollievo alla Dimora Frate Sole di Terzolas, nell'ex convento dei Padri Cappuccini (info@dimoradifratesole.it), nel proporre iniziative culturali come lo spettacolo "Oltre la soglia", a cura di Teatrovunque, e passeggiate di sensibilizzazione - il 25 settembre, alle 10 visita guidata a Villa Margon, e alle 14.30, passeggiata dal Museo delle Palafitte di Fiavè al Parco Archeo Natura con Uisp, promossa dall'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza nell'ambito delle Giornate del Patrimonio Europeo che quest'anno hanno come tema l'inclusione -, nell'avviare sperimentazioni miranti alla creazione di comunità "dementia friendly", ma c'è ancora molto da fare.

«La firma del protocollo, in accordo con il Piano provinciale demenze aggiornato in aprile, è un passaggio importante - ha evidenziato Dori -: valorizza l'esperienza dell'associazione, di cui il Centro potrà avvalersi, e rappresenta una prassi che poi potrà essere estesa anche ad altre realtà di volontariato e sul territorio». In occasione della firma, il 29 settembre avverrà anche la consegna di alcune bambole appositamente realizzate per la "Doll therapy", che, fra gli interventi non farmacologici, risulta particolarmente efficace per malati di Alzheimer, e l'associazione darà il suo contributo al corso di formazione previsto per mostrarne ai caregiver le corrette modalità d'uso.

Inoltre, tra ottobre e novembre partiranno nuovi corsi di formazione per volontari. L'assessora alle Politiche Sociali Chiara Maule ha confermato l'importanza del "fare rete": «Il Comune ritiene fondamentale la collaborazione con l'associazione e continuerà a sostenerla, partecipando al progetto "L'arte nel cuore", avviato in giugno con la rete dei musei cittadini (Museo Castello del Buonconsiglio, Spazio archeologico Sass, Museo Diocesano, ndr) per mantenere queste persone dentro la città e ricordare che la loro dignità e il loro bagaglio culturale vanno tutelati. Il nostro compito è di creare comunità sempre più accoglienti e rispettose, ed è importante conoscere questo tipo di malattia e informarsi per capire come comportarsi nell'affiancare la persona».

Altra criticità evidenziata: «Le persone con Alzheimer sono tra 6000 e 8000 in Provincia di Trento, non abbiamo numeri certi e questa è una conseguenza della difficoltà di diagnosi nelle fasi iniziali, ma anche dello stigma esistente verso questa malattia, che fa sì che le famiglie non si rivolgano subito al proprio dottore».

Il ricco programma di iniziative previste nel capoluogo e nelle valli trentine, in collaborazione con il Centro Diurno Alzheimer di Trento e con altri enti del territorio provinciale, è consultabile sul sito dell'associazione e tutti gli eventi sono gratuiti, previa prenotazione al numero 0461.230775 o tramite e-mail: info@alzheimertrento.org.

comments powered by Disqus