Covid / Misure

Green pass anche per i politici: da Fugatti a Ianeselli, per entrare nelle aule è necessaria la certificazione

A Trento il Comune pronto anche per le sedute in videoconferenza, ma il Consiglio Provinciale non è ancora attrezzato: la norma contenuta nel decreto nazionale e va applicata

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. «Chi tra i consiglieri provinciali non è vaccinato o non ha il tampone negativo non potrà entrare nel palazzo. È giusto perché dobbiamo essere noi a dare il buon esempio». Il presidente del consiglio provinciale, Walter Kaswalder, conferma che il nuovo decreto legge che ha esteso l'obbligo del green pass per tutti i lavoratori, sia del pubblico che del privato, prevede che anche i politici eletti, come appunto i consiglieri regionali e provinciali, debbano rispettare le norme che valgono per i dipendenti che lavorano negli uffici pubblici sul certificato verde.

«Stiamo ancora esaminando il decreto con il segretario generale, ma posso dire fin d'ora - aggiunge Kaswalder che dal 15 ottobre per partecipare ai lavori del consiglio provinciale e a quelli delle commissioni in presenza i consiglieri dovranno essere in possesso del green pass». «Chi non fosse ancora vaccinato e non volesse farlo - aggiunge il presidente del consiglio provinciale può fare il tampone molecolare che ha una durata di 72 ore. E considerato che una convocazione del consiglio provinciale dura in genere tre giorni un tampone solo consente di avere il green pass per l'intera sessione. Purtroppo, non è ancora possibile la convocazione mista, ovvero in presenza e, per chi è impossibilitato, il collegamento in videoconferenza, Speriamo di poterlo fare tra qualche mese».

Nel frattempo, il presidente del consiglio provinciale annuncia che si stanno adeguando le due sale destinate alle riunioni delle commissioni in modo che si possano riunire in contemporanea e siano in grado di accogliere fino a 40 persone (il consiglio provinciale è formato da 35 consiglieri). Ad ottobre inizieranno i lavori di adeguamento.

Le commissioni, comunque, già oggi si riuniscono in modalità mista. Sono convocate in presenza, ma si può partecipare anche in videoconferenza.Il green pass dovrà essere presentato, allo stesso modo dei consiglieri, anche dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e dagli assessori sia per entrare in consiglio provinciale che nei palazzi sede degli uffici della Provincia.

Chi non è vaccinato dovrà sottoporsi al tampone periodico.

Stesse regole valgono per sindaci e consigli comunali.

Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, si dichiara molto favorevole all'estensione del green pass anche ai politici: «Ci mancherebbe che non fosse così visto che lo chiediamo per la maggior parte delle attività per la sicurezza di tutti».

Il presidente del consiglio comunale, Paolo Piccoli, non è stato colto di sorpresa ed era già pronto visto che con i capigruppo la questione green pass era già stata discussa quanto l'obbligo non c'era ancora. «L'aula del consiglio comunale - spiega Piccoli - è attrezzata con paratie in plexiglass per garantire lo spazio vitale e consentire ai consiglieri di fare i loro interventi senza mascherina. È chiaro che se il decreto ora impone agli organi istituzionali il green pass lo applicheremo: chi ce l'ha può partecipare ai lavori del consiglio in presenza e chi non ce l'ha potrà collegarsi in videoconferenza. Lo stesso vale per le commissioni e le circoscrizioni».

Il presidente Piccoli precisa che la partecipazione in videoconferenza ora è possibile fino alla fine dell'anno perché siamo ancora in stato di emergenza a causa della pandemia. Ma l'idea è quella di modificare il regolamento del consiglio comunale in modo da consentire ai consiglieri, con giustificati motivi, di potersi collegare anche in futuro in videoconferenza invece di partecipare in presenza. 

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