Provincia / La bufera

Degasperi: "Come faceva la giunta a non conoscere la delibera Apss su ginecologia, se ai consiglieri l'email è arrivato il 15 giugno? L'assessora si dimetta"

Il consigliere rincara le accuse e mostra i messaggi, dopo le dimissioni del direttore dell'Azienda sanitaria, Benetollo. Piazza Dante ieri ha comunicato che il 7 giugno era stato rinnovato "all'insaputa della giunta" l'incarico al primario del reparto del Santa Chiara ora oggetto di un'inchiesta: sullo sfondo la vicenda della dottoressa scomparsa, Sara Pedri, e di vari racconti sul clima nell'ambiente di lavoro

di Zenone Sovilla

TRENTO. "Mi sembra surreale e fatico a credere che la giunta provinciale abbia saputo soltanto il 1° luglio che tre settimane prima l'Apss aveva confermato una serie di primari, compreso quello di ginecologia, in un momento così delicato per quel reparto, al centro di un'inchiesta su questioni particolarmente allarmanti".

Il consigliere provinciale di Onda civica, Filippo Degasperi, affonda di nuovo i colpi, sulla vicenda delle dimissioni del direttore generale dell'Azienda sanitaria, Pier Paolo Benetollo, annunciate ieri dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, contestualmente alla comunicazione dell'avvenuto rinnovo del mandato al direttore di ginecologia "all'insaputa della giunta".

Sullo sfondo ci sono le indagini in corso, dopo le denunce dei parenti di Sara Pedri, la giovane ginecologa di cui non si hanno più notizie da inizio marzo, e di altri operatori del reparto che hanno descritto condizioni di lavoro molto pesanti.

"Ma sarebbe un'aggravante - continua Degasperi - se assessorato, presidenza e dipartimento salute avessero scoperto soltanto due giorni fa ciò che ai semplici consiglieri, come me, era stato comunicato via email già il 15 giugno.

Possibile che in piazza Dante nessuno di coloro i quali sono tenuti a occuparsi dell'Apss si sia preso cura di verificare quella lista di delibere dell'Azienda sanitaria e che si caschi dalle nuvole ben tre settimane dopo quegli atti?

Se così fosse, ci sarebbero ulteriori e ottime ragioni per chiedere le dimissioni dell'assessora Segnana.

Trovo deplorevole che la titolare della delega sulla salute non sia intervenuta sulla situazione di ginecologia, un caso che era oggetto di segnalazioni da molto prima della drammatico vicenda di Sara Pedri. Eppure non si è fatto nulla. E adesso ci spiegano che nessuno dei soggetti deputati in Provincia, non dico fosse stato informato in precedenza, ma almeno avesse preso visione tempestivamente di atti amministrativi così importanti dell'Apss. Comunque sia andata, siamo di fronte a responsabilità politiche serie, che non possono passare come acqua fresca o essere archiviate sulla scia delle dimissioni del direttore generale", insiste l'esponente di Onda civica.

Degasperi esprime infatti perplessità anche sulla chiamata in causa del dg Benetollo: "Si tratta di un tecnico arrivato da poco in quel ruolo e che è stato molto impegnato sul fronte della pandemia: con la vicenda di ginecologia del Santa Chiara ha davvero poco a che fare. Altri, in questi due anni e mezzo, avrebbero dovuto e potuto interrompere l'indifferenza nei riguardi di quella situazione, da me sollevata anche con un'interrogazione già nel 2019", osserva Degasperi.

Ciò che è certo, ribadisce Degasperi, è l'invio, datato 15 giugno scorso, a tutti i consiglieri provinciali di un email ("Elenco deliberazioni Apss") con in allegato una lista di delibere e i relativi dettagli, compresa la numero 327/2021 che la giunta spiega di aver scoperto soltanto il 1° luglio.

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