Agricoltura/ L’allarme

Notti di gelo nei campi, attivati gli impianti antibrina, e i fiori di ghiaccio imbiancano alberi e gemme

La prossima notte sarà la peggiore, ma freddo intenso fino a venerdì: l’allerta di Coldiretti, in Val di Non pronte anche le «candele» sotto i teloni

IL VIDEO: Lo scenario di questa mattina nei campi

LE FOTO: Come Frozen, fra i filari ghiacciati

TRENTO. Il freddo proveniente da nord si fa sentire in Trentino, con le temperature minime di questa notte che in montagna sono state invernali, con punte di -15 °C a 3.000 metri e un calo drastico, di circa 10 gradi, in tutto il Trentino, rispetto ai primi giorni di aprile.

Ieri mattina e nel primo pomeriggio hanno spirato venti freddi settentrionali con forti raffiche di Foehn in valle (localmente superiori anche a 60 km/h).

Oggi le minime in fondovalle sono più miti grazie al vento ed alla copertura nuvolosa ma da stanotte caleranno sensibilmente. Le massime scenderanno e saranno al di sotto della media stagionale soprattutto in montagna.

Le temperature minime decisamente rigide tengono in apprensione in particolare gli agricoltori anche nel fondovalle per le prossime notti, quando sono possibili, secondo gli esperti di Meteotrentino, fenomeni di gelate. Il rischio di gelate è possibile fino a venerdì con il picco che probabilmente sarà raggiunto nella nottata tra oggi e domani mattina.

Oggi ci sarà tempo asciutto con venti nordoccidentali generalmente meno intensi di ieri, fatta eccezione probabilmente per le vallate orientate nordovest sudest dove potranno ancora verificarsi forti raffiche di Foehn.

Nella notte tra oggi e domani la scarsa nuvolosità e la ventilazione assente o debole determineranno minime di alcuni gradi sotto lo zero in molti fondovalle anche a quote basse.

Nella notte tra giovedì e venerdì possibili gelate da irraggiamento specie nelle zone pianeggianti e poco ventilate.

Gli alberi sembrano sculture di ghiaccio: è l'effetto degli impianti antibrina

Più che alberi sembrano sculture di ghiaccio: è l'effetto degli impianti antibrina attivati nella notte per evitare che le gelate possano danneggiare le fragili gemme degli alberi in ripresa vegetativa. Qui siamo in un frutteto a Pergine Valsugana.

Già da ieri sono stati attivati gli impianti antibrina per evitare danni alle piante in fioritura. In alta valle di Non si sta pensando di usare il metodo dei teli antipioggia sotto i quali accendere delle candele nella notte per evitare problemi dovuti alle gelate, soprattutto nella zona di produzione delle ciliegie, che sono in pieno fiore.

Il ghiaccio sui fiori per proteggere i campi

Gelate sul Trentino, attivati gli impianti antibrina. E il risultato agli occhi di chi guarda i campi "bianchi" è davvero spettacolare

Anche Coldiretti del Trentino rilancia l’allarme. Il crollo delle temperature sottozero rappresenta un forte rischio per il settore agricolo e Coldiretti Trentino Alto Adige tiene alta l’attenzione a tutela delle proprie aziende.

«Da giorni stiamo tenendo monitorata la situazione – afferma il presidente Gianluca Barbacovi- e nella scorsa notte le temperature si sono abbassate sotto lo zero in tutta la regione. In alcune zone sono stati attivati i sistemi antibrina, mentre in altre il freddo è stato affrontato attraverso l’utilizzo di fiammelle in grado di alzare la temperatura circostante. Sotto monitoraggio gli impianti di drupacee come ciliegie e albicocche che sono più sensibili al freddo ed hanno uno stadio fenologico avanzato. L’attenzione è massima poiché siamo proprio in fioritura. Attenzione anche per i meleti. Importante sarà tenere alta l’attenzione sulla prossima notte poiché se dovesse persistere questa condizione climatica ci sarebbe anche il problema della lunga durata del fenomeno con il rischio di danni maggiori. Siamo attivi su tutto il territorio per tenere sotto controllo la situazione».

La Coldiretti sottolinea come le piante durante il riposo invernale siano in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.

Il brusco abbassamento delle temperature con l’arrivo del gelo in pianura può compromette la produzione di frutta fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibile al gelo.

L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – precisa la Coldiretti – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.​

Nella galleria di foto, il ghiaccio degli impianti antibrina nella piana di Levico e in quella di via Paludi a Pergine. 

A Levico Terme – riferisce l’appassionato di climatologia Giampaolo Rizzonelli – la temperatura è rimasta sotto lo zero a partire già da poco prima della mezzanotte e fino all'alba, la minima è stata di -4,3°C alla stazione Ponte Cervia del Servizio Opere Idrauliche della Provincia Autonoma di Trento.

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