Giustizia/ Il processo

Abusi sessuali sulla badante: ottantenne di Pieve Tesino condannato in Tribunale

Ha molestato per mesi la donna – di 42 anni – e una volta denunciato si è difeso dicendo che «sfogarsi lo faceva sentire meglio». E lei l’ha denunciato

di Sergio Damiani

TRENTO. Un anziano residente a Bolzano, ma originario del Tesino, ha probabilmente sottovalutato la gravità delle proprie azioni nei confronti della badante straniera che aveva ingaggiato per essere accudito. L'uomo infatti non aveva messo in preventivo che la donna - che ha 42 anni - giustamente decidesse di ribellarsi agli abusi sessuali messi in atto in casa dall'anziano. In altre parole l'uomo, che ha 83 anni, non aveva previsto che sarebbe stato costretto a spendere dei soldi per pagarsi un avvocato e affrontare un procedimento penale con un'accusa decisamente pesante e cioè violenza sessuale nei confronti della persona che in realtà era presente diverse ore della giornata per garantirgli assistenza.

L'anziano pare abbia fatto un po' di confusione sul concetto di assistenza, sostenendo che anche riuscire ad appagare qualche desiderio di carattere sessuale, lo facesse stare meglio. Ma non poteva certo pretendere di approfittare, per fantasie erotiche e sessuali, della presenza fisica della badante che ha deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine chiedendo di essere tutelata.

Ieri davanti alla giudice Carla Scheidle (l'uomo è originario di Pieve Tesino) ha patteggiato una condanna a 18 mesi di reclusione per violenza sessuale. I fatti contestati risalgono al 2017 e si sarebbero protratti per tre mesi.

A maggio l'anziano dopo aver proposto inutilmente alla badante iniziative di carattere sessuale, decise di passare ugualmente alle vie di fatto. L'uomo si sarebbe più volte seduto vicino a lei sul divano infilandole le mani sotto i vestiti, palpeggiandole il seno, denudandosi davanti a lei. La denuncia della giovane straniera ha portato al processo e al patteggiamento ad un anno e mezzo di reclusione.

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