Rivendicati i danni alle bandiere: «Gli alpini sono assassini»

Dopo i numerosi atti vandalici contro bandiere e striscioni appesi in città e nei sobborghi, oltre che in numerosi altri centri della provincia, in queste ore sul blog antimilitarista romperelerighe è stata pubblicata una sorta di rivendicazione 

«In queste ultime notti - vi si legge - ignoti in vari punti della città hanno strappato e rubato decine e decine di bandiere, ed anche uno striscione è stato fatto sparire. È evidente che a non tutti va giù la presenza degli alpini in città e di tutto lo schifo che si portano dietro. Una città come Trento, simbolo della “vittoria” dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, non lascerà sicuramente che i pochi che odiano veramente il militarismo rovinino la festa per eccellenza di uno dei corpi militari più “amati” dalla gente, sopratutto trentina. Anche se gli alpini vengono spesso ricordati come eroi e come quelli che svolgono vari servizi alla comunità (quale?), ci si dimentica sempre del loro ruolo reale nella storia. Ci si dimentica degli stupri in Russia, Albania, Grecia, di un corpo fedele al fascismo e alla monarchia e di tutte le loro violenze e nefandezze, delle missioni di “pace” in giro per il mondo di oggi (Somalia, Iraq, Afghanistan, Libano), e sempre con quella maledetta penna nera sul capello, intrisa però di un sangue innocente che non va dimenticato. Che l’accoglienza sia calorosa a questo branco di assassini». 

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