Liber Cafè, chiusura anticipata «Qui solo spacciatori»

Mentre in città le luci e le musiche di Natale rendono suggestive molte vie del centro storico, l’avvenutra imprenditoriale di Isidoro Ruocco, gestore del LiberCafè di piazza Dante, è destinata a finire. Le luci del locale si spegneranno e per il titolare resta l’amarezza per la mancanza di collaborazione, da parte dell’Amministrazione, nell’impresa di voler realmente far vivere la piazza, togliendola dalle mani di spacciatori e ubriachi.
«Di fatto in questi giorni ci giochiamo gli ultimi sussulti, visto che, ormai è da qualche mese che non riusciamo a coprire neppure il costo del personale - scrive in una accorata lettera Ruocco. 

«Neppure sono serviti i mercatini di Natale a dare ossigeno a piazza Dante, ancorati come sono alle sedi storiche di tali manifestazioni. Ne consegue che il parco è disertato dai trentini, per le ovvie ragioni e naturalmente, dai turisti, dirottati altrove da lustrini e paillettes. Se questa era la volontà di chi pigia i bottoni, che ha fatto scelte contrarie alla sopravvivenza del Libercafè, a noi , per contenere i danni, non restava che prenderne atto ed assumere l’unica saggia decisione: chiudere, ed allora eccoci al dunque».
Dai gestori va il ringraziamento a tutti quelli che hanno creduto alla possibilità di recuperare piazza Dante e agli ospiti. «Rimane difficile però, intendere alcune scelte della pubblica amministrazione che portano i trentini a disertare piazza Dante, le medesime scelte che ci hanno costretto a mandare a casa cinque lavoratrici - tuona il gestore . E, continueremo a non comprendere, come sia possibile permettere che, all’imbrunire, i soli padroni di Piazza Dante e delle stradine interne tra le aiuole, siano gli spacciatori, veri ed incontrastati padroni del territorio, che molestano ragazze e signore anche di non giovanissima età, che non disdegnano l’idea di utilizzare maniere più che maschie, o altri sistemi poco leciti, per detenere o conquistare spazi utili allo spaccio». 

A sorprendere ancora di più chi in piazza Dante ha cercato di lavorare è il fatto che tutto avvenga sotto la finestra del Presidente della Giunta provinciale, davanti alla porta d’ingresso della Regione e del Grand’ Hotel di Trento.
«Alla fine, non resta che ringraziare coloro i quali hanno dato senso al nostro lavoro, oltre ringraziare i nostri collaboratori e le nostre giovani collaboratrici, che si sono prodigati, per averci fatto sperare che sarebbe stato possibile tenere aperto il Libercafè».

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