Oculistica, fuga di professionisti

Dopo l’emorragia di professionisti registrata tra il 2013 e 2014, l’oculistica trentina sembra vivere in questi mesi una nuova profonda crisi. Nel giro di pochi mesi, infatti, se ne sono andati e se ne andranno oculisti storici e di peso. Dal primo agosto non è più in servizio Luigi Davi, per trent’anni al S. Chiara. Ha scelto di andarsene nonostante non avesse raggiunto l’età pensionabile per spendere altrove la sua professionalità. In pensione dal primo di ottobre, invece, Paolo Conci, bolzanino, per vent’anni anche lui in servizio al S. Chiara. Ai nomi di questi due oculisti se ne aggiunge un terzo, di altrettanto peso.
Dal reparto di oculistica di Rovereto se ne andrà nel mese di novembre Rino Frisina, professionista che dopo aver maturato esperienze a Bolzano e all’istituto clinico San Anna di Brescia, nel novembre 2014 era arrivato in Trentino facendo un grosso lavoro sia nel campo delle patologie retiniche che, in generale, nella chirurgia oculistica. Frisina, dopo aver aver acquisito una casistica di rilievo, se ne andrà a breve a lavorare alla Clinica Universitaria di Padova. A queste assenze definitive se ne aggiungono altre temporanee.
Il risultato è che nel giro di pochi mesi l’unità operativa multizonale di oculistica diretta dalla dottoressa Federica Romanelli si troverà a far fronte alla perdita di grandi professionalità, oltre comunque alla difficoltà anche a coprire i normali turni degli ambulatori. Basta dare un’occhiata ai tempi per una prima visita senza priorità per capire che l’Azienda deve correre ai ripari al più presto. Sul sito del Cup on line, infatti, con ricetta medica la prima visita oculistica disponibile è per il 5 dicembre a Tione. Poi da gennaio ci sono una serie di liste chiuse dove è possibile inserirsi. Alternativa è fissare per il 16 maggio a Malè.

A settembre è stata indetta una pubblica selezione per far fronte alle esigenze del reparto ma i candidati risultati idonei collaboravano già con l’Azienda, anche se con contratti di diversa natura rispetto al tempo determinato. Impossibile anche far fronte alle esigenze di reparto con incarichi a specialisti convenzionati interni. Per reclutare medici oculisti che possano garantire la continuità assistenziale è stato quindi pubblicato sia un bando di concorso che un bando di mobilità volontaria da altra amministrazione.
In attesa che venga espletato il concorso e nella speranza che qualcuno si faccia avanti c’è stata una selezione per il conferimento di incarichi libero professionali. In quattro hanno risposto all’appello e sono stati scelti Davide Berzaghi e Salvatore Alessi. I due per sei mesi dovranno garantire 30 ore a settimana in ambulatorio, pronto soccorso e sala operatoria.

Rimane il fatto che se la dottoressa Federica Romanelli, che lavorava a Negrar, era stata scelta alla guida del reparto anche per frenare la fuga dei pazienti trentini che per interventi di un certo rilievo si rivolgevano a questa clinica, oggi il rischio è che, andandosene tre professionisti specializzati nella chirurgia oculistica, i pazienti tornino ad andarsene anche per banali cataratte.

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