Stupro di Firenze Ora spunta il video

Esiste solo uno spezzone video di pochi secondi, fatto con il telefonino di una delle due ragazze americane, che riprende parte della camicia e dei pantaloni dell'uniforme di uno dei carabinieri indagati, ma precedente alla presunta aggressione sessuale. La precisazione è del procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, che ha smentito l'esistenza di un video girato da una delle studentesse statunitensi durante la presunta violenza sessuale in un palazzo del centro storico, con un audio in cui si sentirebbe proferire la parola «bastard».

Il brevissimo filmato, racconta l'agenzia Adnkronos, sarebbe stato girato, forse per errore, da una delle due studentesse americane mentre si trovavano ancora nella zona della discoteca vicino a piazzale Michelangelo. Questa circostanza si desumerebbe dal frastuono, probabilmente della musica diffusa da casse acustiche, dell'audio.

Quello che è stato trovato è «un fotogramma, un secondo di video» girato con un telefonino da una delle ragazze americane. Forse è stato girato per sbaglio in discoteca (nella foto) e la persona che si vede non è identificabile, hanno precisato gli investigatori. Si vede, infatti, l'immagine di un uomo in divisa senza testa, ripresa fino al ginocchio.

«È assolutamente falso che esista un video girato durante la commissione del reato e durante il quale una delle ragazze pronuncia la parola "bastardo", ha affermato il procuratore Creazzo. La Procura ha smentito anche l'acquisizione di fotografie scattate nell'androne del palazzo di Borgo Santi Apostoli in cui sarebbe avvenuta la violenza sessuale.

Il secondo carabiniere non è stato ancora sentito dagli investigatori, ha precisato Creazzo, evidenziando che se non si presenterà spontaneamente in Procura - come ha fatto sabato scorso il capopattuglia, un appuntato scelto quarantenne, accompagnato dal suo avvocato - potrebbe essere convocato nei prossimi giorni per essere interrogato.

Intanto - scrive sempre l'agfenzia - in Procura si attendono i risultati degli esami scientifici sulle tracce biologiche individuate nel palazzo di Borgo Santi Apostoli dove si trova l'appartamento affittato dalle due studentesse statunitensi e dove sarebbe avvenuta la violenza sessuale.

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