Itas, ancora guai per Grassi Ricca plusvalenza sulla casa

Non ci sono solo le azioni contestate dalla Procura

di Francesco Terreri

Non ci sono solo le azioni contestate dalla Procura. L'ex top manager di Itas Ermanno Grassi - protagonista dello scandalo Itas - finisce anche nel mirino degli artigiani per la sua attività immobiliare, sia in proprio che in qualità di direttore generale della compagnia assicurativa. Gli esiti di questa attività non hanno risvolti penali ma fanno arrabbiare centinaia di artigiani e fornitori di una storica impresa edile trentina finita in crisi.

Tutto comincia con un'operazione in cui Grassi ottiene nel giro di un anno una maxiplusvalenza immobiliare di quasi 200 mila euro, il 35% del valore dell'immobile venduto. Ma andiamo con ordine.

Mentre era già direttore di Itas, il 13 maggio 2011 Ermanno Grassi e suo fratello Edo costituiscono la Eggi srl, capitale sociale 10.000 euro, oggetto sociale: la compravendita, gestione, locazione di beni immobili propri. L'8 luglio 2011 la Eggi srl acquisisce da privati un edificio da 285 metri quadri in Lungadige Leopardi per 550 mila euro.

Un anno dopo, il 31 luglio 2012, l'immobile di Lungadige Leopardi viene venduto alla Costruzioni Rossaro di Tione per 745 mila euro. La plusvalenza è pari a 195 mila euro, il 35% del valore di acquisto. Nel 2013 la Eggi srl viene messa in liquidazione volontaria.

Ma questo è solo il primo capitolo dei rapporti tra Grassi e la Rossaro. Il 12 dicembre 2013 il consiglio di amministrazione di Itas Mutua , presieduto da Giovanni Di Benedetto, approva la proposta di acquisto di immobili in via Oss Mazzurana a Trento, destinati a uso residenziale, e a Tione, destinati a uso agenzia. Si tratta dei quattro appartamenti di Palazzo Zelger, in via Oss Mazzurana, di proprietà di Costruzioni Rossaro e di uno degli immobili produttivi del gruppo Rossaro a Tione, di proprietà dell'immobiliare Reox srl .

Le quattro unità immobiliari nel centro di Trento vengono comprate da Itas il 18 dicembre 2013 a 1 milione 980 mila euro, mentre i 535 metri quadri commerciali a Tione sono acquistati sempre dalla compagnia assicurativa il 27 gennaio 2014 a 1 milione 620 mila euro. In tutto 3,6 milioni di euro. Questa volta Grassi firma i due contratti di compravendita in qualità di direttore generale di Itas, su mandato del cda.

Per avere un'idea di quale potrebbe essere stata la plusvalenza di Rossaro, l'azienda di Tione aveva acquistato Palazzo Zelger nel 2005 con un finanziamento ipotecario di 1,3 milioni. Per quanto riguarda l'immobile di Tione, era stato realizzato nel 1980 dalla stessa Rossaro e poi conferito nel 2010, con tutto il patrimonio immobiliare della società, alla Reox per un valore complessivo di circa 2,7 milioni. Nel bilancio 2014 la Reox scala dalle immobilizzazioni il valore storico dell'edificio venduto a Itas, che risulta pari a 1 milione 170 mila euro.

Le operazioni di Itas con Rossaro non finiscono qui. Il 2 luglio 2014 Itas Patrimonio , subentrata alla Mutua nella gestione immobiliare, vende a Costruzioni Rossaro quattro immobili a Malè, Tione, Ferrara e Forlì per un totale di 1 milione 305 mila euro.

Tutte queste operazioni però non portano fortuna all'azienda di Tione. Costruzioni Rossaro chiude il 2014 con una maxi perdita di 3 milioni e mezzo di euro, che porta il patrimonio netto in negativo per 2,1 milioni. Il 17 aprile 2015 il cda della Rossaro decide di ricorrere al concordato preventivo. Il 29 aprile il Tribunale di Trento accoglie la domanda con riserva e il 16 dicembre 2015 dichiara aperta la procedura concordataria. Rossaro ha debiti per 11,1 milioni e un attivo di 5,4 milioni, cioè ha un «buco» di 5,7 milioni. Che pagheranno fornitori e artigiani: in base alla proposta concordataria, infatti, riceveranno solo il 5,01% dei loro crediti.

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