«Blitz a Sociologia, polizia senza il permesso». La denuncia del Collettivo Refresh

Una bici rubata, l’indagine in corso e gli accertamenti su uno studente: in questo contesto si è verificato l’intervento della polizia a Sociologia, nel tardo pomeriggio di lunedì, nel corso di un aperitivo organizzato da un’associazione studentesca nel cortile interno.

«La polizia ha messo piede in università senza tante cerimonie, pure portandosi via uno studente, senza poterlo fare. È noto a tutti infatti che, affinché la polizia possa entrare in università per una qualsivoglia operazione, essa deve ricevere il permesso dal rettore o dal direttore del Dipartimento in questione» denunciano gli studenti del Cur, il Collettivo Universitario Refresh. «Ad un tratto, spuntano quattro poliziotti in divisa dentro al cortile, guidati da un signore “vestito normale” (anzi, chiamiamolo col suo nome, poliziotto in borghese) che indica loro un ragazzo, uno studente universitario. A quanto pare, la polizia era stata chiamata poco prima da un ragazzo presente in cortile dicendo loro di aver riconosciuto chi, a suo dire, gli aveva rubato la bicicletta qualche tempo prima, il cui furto aveva denunciato proprio alla polizia» evidenzia in un comunicato il Collettivo Refresh.

«Riportiamo la vicenda come ci è stata riferita - spiega Federica del Cur - Il punto è che a Sociologia sono entrate persone in divisa senza avvisare nessuno. Ci siamo informati: la polizia per fare un’operazione all’interno dell’università ha bisogno del consenso del rettore e del direttore del Dipartimento. In questo caso non ci risulta che questo iter sia stato seguito e non vogliamo che si crei un precedente. Ci sono delle regole da rispettare».


Come sottolinea il Collettivo Refresh nel comunicato, «chissà per quale strana formula uno studente si trova davanti un iter burocratico infinito per usare uno spazio dell’università, senza il quale le porte delle aule non si aprono fuori lezione, mentre gli uomini in divisa no».

 

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