Soldi ai gruppi consiliari Si valuta un uso più libero

Non è ancora archiviata l’ipotesi di mettere mano ai criteri per l’assunzione dei collaboratori dei gruppi politici del consiglio regionale

Non è ancora archiviata l’ipotesi di mettere mano ai criteri per l’assunzione dei collaboratori dei gruppi politici del consiglio regionale. Mercoledì i capigruppo si sono trovati per valutare insieme la proposta elaborata dal presidente del Consiglio, Thomas Widmann, alla luce delle diverse esigenze.

Ma la riunione si è conclusa senza che fosse stato raggiunto un accordo, per le divergenze tra i gruppi che hanno più fondi, perché costituiti da un maggior numero di consiglieri, e quelli piccoli con solo due consiglieri per i quali è impossibile, in base agli stanziamenti attuali, riuscire ad avere risorse sufficienti a pagare anche solo un part time.

Il fatto di aver concordato di non aumentare lo stanziamento complessivo per i gruppi, che oggi è di circa 600 mila euro, lega le mani.

Così i capigruppo e il presidente Widmann hanno concordato verificare ancora la fattibilità di un nuovo regolamento che consenta una gestione più flessibile delle risorse assegnate ai gruppi.

Oggi i gruppi ricevono 5.760 euro l’anno per ogni consigliere per l’attività e altri 5.400 euro a consigliere (considerando solo i 44 che non hanno cariche istituzionali o in giunta) che vengono dati solo su richiesta del capogruppo per le spese del personale del gruppo.

La novità consisterebbe nel fatto di consentire ai gruppi di decidere come utilizzare l’intera somma, eventualmente anche destinando tutti gli 11.160 euro a consigliere per le assunzioni del personale invece che per le attività del gruppo.

Altra questione che è stata posta è se prevedere l’eventuale adozione del nuovo regolamento da quest’anno, dal prossimo anno o a cominciare dalla prossima legislatura, per le nuove assunzioni che verranno fatte.

Alcuni gruppi hanno spiegato che ci sono attuali collaboratori che vengono pagati con i voucher e che non hanno nessuna intenzione di essere assunti con altre forme di contratto perché hanno già un altro lavoro.

La nuova norma, peraltro, dovrebbe anche consentire ai gruppi consiliari di continuare con collaborazioni occasionali, visto che l’impegno a livello regionale è decisamente limitato, invece di procedere ad assunzioni più stabili con contratti part time o addirittura a tempo pieno nel caso dei gruppi più grossi che dunque hanno più risorse a disposizione.

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