Il bassotto tedesco non arriva, allevatore a processo per truffa

Prometteva di procurare cani di razza, alla fine è finito a processo per truffa. L'imputato è un quarantenne di Rumo denunciato da un uomo delle Giudicarie da cui aveva ricevuto come caparra 300 euro per procurare un bassotto tedesco a pelo duro.
L'imputato, è la tesi dell'accusa, vantava conoscenze nel mondo degli allevamenti canini, anzi sosteneva di avere lui stesso la disponibilità di diverse razze di cani. Il conoscente dunque si affidò a lui per reperire un cucciolo di bassotto tedesco.
Il presunto allevatore però si è dimostrato quantomeno poco affidabile e forse - lo dirà il processo - anche disonesto. Dopo aver incassato i primi 300 euro con ricarica Postepay (altrettanto avrebbe dovuto ricevere alla consegna del cucciolo), assicurò che nel giro di un mese avrebbe consegnato il bassotto, cioè quando l'animale avrebbe raggiunto almeno i due mesi di vita. Alla data indicata però del cucciolo non c'era traccia. L'acquirente sostiene di aver telefonato a più riprese all'odierno imputato ricevendo però sempre risposte vaghe e promesse di consegnare il cane di lì a poco. I giorni però passavano e del cane non c'era traccia, o meglio l'acquirente ricevette delle foto di un bassotto che però scoprì appartenere ad altra persona. Non solo l'acquirente non ha mai ricevuto il cucciolo, ma neppure gli è stata restituita la caparra versata. E così l'uomo ha sporto querela per truffa. Il processo è in corso.

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