Provincia, Dexit e I&T scioperano il 29 febbraio

di Domenico Sartori

Sciopero. Lunedì 29 febbraio i lavoratori di Dexit e I&T Sistemi fermeranno l'attività. La decisione è l'esito dell'assemblea di ieri pomeriggio nella quale gli addetti delle due aziende (una cinquantina di Dexit, una decina di I&T Sistemi) hanno preso atto che nulla è mutato rispetto alle rivendicazioni che già hanno portato a due giorni di sciopero nel 2015. Nessuna risposta da Informatica Trentina della quale hanno vinto l'appalto, nel 2010, per la gestione di 15 mila postazioni informatiche della Provincia, ma anche dell'Azienda provinciale servizi sanitari.

E nessuna certezza nemmeno dalla stessa Provincia, che è socio proprietario della stazione appaltante Informatica Trentina. «Nulla è cambiato» spiega Aura Caraba di Fiom-Cgil, che segue la vertenza «ed il fatto è che ci si avvicina al massimale dell'appalto da 57 milioni, che è quindi prossimo alla scadenza».

Il bando è del 2009. Dexit, spin off della società pubblica Informatica Trentina, se lo è aggiudicato nel 2010: nove anni di lavoro, più uno di eventuale proroga. Ma il massimale è già raggiunto perché, spiega la sindacalista, ci sono state richieste di ulteriori servizi, come previsto dal bando, ad esempio gli interventi e l'assistenza garantita dai lavoratori di Dexit per eventi straordinari, come i Festival dell'economia. Alla scadenza, due le strade percorribili: o un bando europeo, o il ricorso alla Consip. «È stata scelta Consip con cui sono convenzionate solo tre grosse aziende del settore - Engineering, HP e Fastweb - Dexit è esclusa in partenza».

E qui si arriva al nocciolo della questione: non c'è alcun vincolo che impegna l'azienda subentrante ad assumere in toto i lavoratori. «Quando in Informatica Trentina fu privatizzata Dexit, la spa pubblica si assunse l'impegno, nel caso di successive gare per l'affido del servizio, di garantire posti di lavoro e retribuzioni. Vero» aggiunge Caraba «che da allora è cambiata la normativa, che la dicitura di quell'accordo non può essere ripresa tale e quale.

Ma Informatica Trentina deve mantenere l'impegno preso». Possibili soluzioni? «Nel settore dei beni culturali» spiega Caraba «il ministro Franceschini ha condiviso una soluzione che garantisce la continuità del lavoro, come avviene nel comparto multiservizi. Negli ultimi incontri, in Provincia e in Informatica Trentina, i due presidenti, Rossi e Boschini, non si sono presentati, e dalle dirigenze sono arrivate risposte diverse e contradditorio. Nulla di concreto».

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