Emergenza, presto i primi i test della centrale unica

A breve test sui centralini e selezione del personale

di Patrizia Todesco

Ancora pochi giorni per ultimare i lavori e le prime prove sul numero unico dell'emergenza dovrebbero iniziare. Luisa Zappini, responsabile del progetto, è ottimista anche se non si sbilancia e non fornisce una data ufficiale per l'inizio effettivo del servizio. Sembra certo però, che prima di giugno non si andrà a pieno regime. Nel frattempo si testeranno i centralini, si effettueranno simulazioni, si verificheranno tempi per inoltrare le chiamate e tempi di attesa. «Alla sede di Trentino Network stanno arrivano gli ultimi centralini e a brevissimo giungerà il resto della dotazione tecnologica. A quel punto si inizierà a testare», dice Zappini.
A quando il trasferimento della centrale del 118?
Io spero che mi diano presto le chiavi e di poter trasferire il 118 agli inizi di febbraio.
Quanti saranno gli operatori di centrale unica che riceveranno le chiamate e poi saranno chiamati a trasferirle alle altre centrali operative? 
In questo momento siamo in grado di garantire la risposta di due operatori ogni turno. In questa fase iniziale saranno sette operatori nell'arco della giornata. 
Operatori che riceveranno tutte le chiamate che attualmente arrivano agli altri numeri dell'emergenza e che poi girano alla centrale competente?
Non proprio. Sono incaricati di pubblico servizio, certificati dal ministero e, durante la chiamata, localizzano l'utente, lo identificano e definiscono la tipologia di intervento scremando così le chiamate inapproriate che non verranno quindi girate alle centrali di emergenza. Mentre sono al telefono con l'utente compileranno una scheda con nome, cognome e località dell'evento che poi viene inoltrata all'operatore della centrale competente.
Un lavoro, quindi, che necessità di un certo tempo per essere espletato?
In media si parla di 40 secondi grazie ai quali questi operatori fanno il 50% di filtro. Ma a questo si arriverà a giugno, quando saremo a regime. 
Non sono un po' pochini due operatori che raccolgono tutte le chiamate dell'emergenza? Non c'è il rischio che si crei un imbuto nelle chiamate in arrivo?
Dobbiamo iniziare e testare. Gli operatori lavoreranno con una formazione nazionale e poi vedremo il flusso. Attualmente c'è un problema di risorse e blocchi. 
Certo, ma rispetto all'attuale organizzazione che prevede più operatori per ogni centrale operativa, pensare a due che rispondono per tutti risulta difficile.  
Attualmente gli operatori sono quattro a turno per il 118, due per i vigili del fuoco, dai 3 ai 4 per polizia e carabinieri a seconda dell'orario. Ma questi rimarranno. Comunque l'imbuto non è legato al numero di operatori ma al tempo con il quale si processa una chiamata.  
E questo personale della centrale unica da dove arriverà?
Stiamo procedendo ora con la selezione. Ci saranno neoassunti e persone che hanno fatto domanda volontaria di mobilità. Queste persone a brevissimo dovranno seguire un corso intensivo di un mese che coinvolgerà anche gli operatori di Lombardia e Bolzano.

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