Insulti all'autista dell'autobus Esposto del sindacato

L’aggressione verbale avvenuta mercoledì pomeriggio nei confronti di un autista di Trentino Trasporti ha fatto scattare la reazione dell’USB Lavoro Privato del Trentino, che ieri ha presentato un esposto ufficiale al Commissariato del Governo e alla Procura della Repubblica di Trento. L’episodio si è verificato nella zona di via Brigata Acqui: quattro ragazzi, poco più che ventenni e, stando al racconto fornito dal sindacato, alterati dall’alcol, avrebbero apostrofato con pesanti insulti l’autista.

L’USB, per voce di Daniel Agostini, sottolinea come questo non sia solo che l’ultimo di una serie di fatti di violenza, fisica e verbale, subiti dal personale che lavora sugli autobus. «La situazione, soprattutto nelle corse notturne e in determinate zone, è sempre più preoccupante. Noi abbiamo proposto di inserire del personale di vigilanza o di sfruttare l’ormai “famoso” pulsante che possa avvertire subito le forze dell’ordine in caso di aggressioni. Speriamo che qualcosa venga fatto perché gli autisti ormai vanno al lavoro con uno stato d’animo di grande paura».

La presidente di Trentino Trasporti Monica Baggia conferma che «il problema esiste, lo conosciamo e vi prestiamo grande attenzione, perché l’incolumità dei nostri dipendenti ci sta ovviamente a cuore. Si tratta di una questione di ordine pubblico e gli attori coinvolti per risolverla non siamo solo noi, ma anche Comune e forze dell’ordine. Stiamo lavorando per delle soluzioni: da gennaio la grande maggioranza dei mezzi avranno un sistema di videocamere, che può essere un deterrente oltre a rappresentare un grande aiuto in caso avvengano altri episodi. Uno degli obiettivi, anche se non sarà di facile e immediata realizzazione, è quello di creare una centrale unica e continua di videosorveglianza».

Il pulsante? «Ecco, questa è una cosa da film: ci sono delle procedure, la stessa centrale di polizia vaglia le telefonate, non è pensabile che schiacciando un pulsante arrivino delle pattuglie. Gli autisti hanno un telefono aziendale e possono avvertire in caso di episodi di violenza». L’USB propone degli agenti. «Nel nostro piano per la lotta all’evasione è previsto che in determinati orari e linee i controllori vengano accompagnati da agenti della polizia municipale: pur essendo una misura per far pagare il biglietto, è evidente che ha a che fare anche con l’ordine pubblico».

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