Valanga sul Cevedale, non ancora fissati i funerali

Non sono ancora stati fissati i funerali di Michele Niccolini, il 44enne scialpinista di Trento rimasto travolto da una valanga che si è staccata sabato mattina sul Cevedale. Un ricordo della vittima arriva dal «prete volante», don Franco Torresani

di Marica Viganò

Non sono ancora stati fissati i funerali di Michele Niccolini, il 44enne scialpinista di Trento rimasto travolto da una valanga che si è staccata sabato mattina sul Cevedale. Niccolini faceva parte di una comitiva di tredici alpinisti della Sat di Trento. Il suo corpo è stato dissepolto dagli amici, ma per lui non c'è stato più nulla da fare.

Grande appassionato di montagna e di sport, lavorava nella segreteria generale della Diocesi e collaborava con radio in Blu e con le parrocchie di Sant'Antonio e del Sacro Cuore. «Michele era apprezzato per la generosa dedizione, costante presenza e professionalità nel lavoro» evidenzia in una nota l'Arcidiocesi di Trento.

Un ricordo della vittima arriva dal «prete volante», don Franco Torresani: «Ho conosciuto Michele quando ero vice parroco in Bolghera alla fine degli anni Ottanta. Ci siamo sempre tenuti in contatto e quando ci confrontavamo ne uscivo sempre arricchito, per il suo modo di affrontare la vita, per l'equilibrio, la serenità e la forza che metteva in tutto ciò che faceva. Ogni volta che andavo in Curia era l'occasione per salutarlo». Don Torresani aveva «incrociato» Michele a fine agosto, nella gara del circuito Sat che si era tenuta in località Coltura di Ragoli (e che il «prete volante» aveva vinto). «L'ultima volta che l'ho sentito era quattro giorni fa. Abbiamo parlato di sport e di montagna»

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