Incastrati i due rapinatori La ricostruzione dei «colpi»

Non sono finiti i guai per i due rapinatori arrestati in flagranza di reato il 19 febbraio scorso dopo che avevano rapinato il negozio Eurospin di Mezzolombardo.

Ai due, un 41enne orginario di Napoli, G. A., e un bolzanino di 37 anni,C. F., entrambi residenti a Riva del Garda e che ora si trovano in carcere, è stata infatti notificata una ulteriore ordinanza di custodia cautelare per aver rapinato anche il negozio «Isola dei tesori» di Rovereto. Questo secondo episodio risale al 12 gennaio scorso.

I carabinieri della compagnia di Rovereto, in una conferenza stampa, hanno ricostruito questa mattina le modalità operative dei due.  

 

LA RAPINA DI MEZZOLOMBARDO

G.A. e C.F. si avvicinano all’Eurospin verso l’ora di chiusura. C.F. fa da «palo» e attende in auto, una Volkswagen Beetle blu elettrico; il complice, mascherato con un passamontagna e pistola in mano, fa irruzione nel negozio e si fa consegnare l’incasso dalle commesse. «Nell’occasione - spiegano i carabinieri - esplodeva un colpo, rivelando che l’arma era una pistola a salve». Poi esce e sale in macchina. Inizia la fuga verso sud. Un passante insospettito, però, riesce ad annotare parte del numero di targa e lo riferisce ai carabinieri.

Quanto basta perché la caccia dia i suoi frutti: se ne occupano gli uomini della compagna di Rovereto, in collaborazione con quelli di Riva del Garda. Uno dei due viene intercettato in auto, il secondo viene sorpreso in un albergo di Riva, presso il quale si nascondeva. Al momento della cattura i due uomini si erano già divisi il bottino, che ammontava a oltre 5mila euro. Nel vano motore della macchina, inoltre, avvolta nel passamontagna, i carabinieri hanno trovato anche la pistola usata per la rapina.

LA RAPINA DI ROVERETO

È il tardo pomeriggio del 12 gennaio, e due uomini si dirigono verso il negozio «Isola dei tesori» di Rovereto, a bordo di uno scooter rubato al parcheggio di Mori Stazione.

La dinamica è la stessa: uno dei complici entra in negozio e si fa consegnare, con la minaccia della pistola, l’incasso (poco meno di 1.000 euro), l’altro attende all’esterno, pronto alla fuga.
Da lì sono partite le indagini che hanno poi portato alla cattura dei due rapinatori. Ora sono la vaglio altri episodi simili, per capire se i due avevano colpito altre volte in provincia.

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