Fondo sanitario integrativo per 41mila dipendenti pubblici

Dall'acquisto delle lenti a contatto all'apparecchio ortodontico per i figli, dagli esami specialistici ad interventi chirurgici. C'è un po' di tutto nelle bozze del pacchetto-prestazioni che potrebbe essere adottato da Sanifonds, il fondo sanitario integrativo territoriale che coinvolge i 41mila dipendenti della Provincia, degli enti strumentali della Provincia compresa l'Azienda sanitaria, dei Comuni, delle Comunità, della scuola e della ricerca, delle Aziende pubbliche di servizi alla personaI tuoi commenti

di Marica Viganò

sede provincia autonoma trentoTRENTO - Dall'acquisto delle lenti a contatto all'apparecchio ortodontico per i figli, dagli esami specialistici ad interventi chirurgici. C'è un po' di tutto nelle bozze del pacchetto-prestazioni che potrebbe essere adottato da Sanifonds, il fondo sanitario integrativo territoriale che coinvolge i 41mila dipendenti della Provincia, degli enti strumentali della Provincia compresa l'Azienda sanitaria, dei Comuni, delle Comunità, della scuola e della ricerca, delle Aziende pubbliche di servizi alla persona. Senza dimenticare che «si tratta di un fondo piccolo dal punto di vista delle quote individuali e difficilmente avrà rimborsi su spese importanti come le cure odontoiatriche», come evidenzia Silvio Fedrigotti del direttivo Apran. 
 
La Provincia verserà 128 euro all'anno per ogni dipendente, per un investimento complessivo di 5 milioni 250 mila euro. Martedì c'è stata la firma dell'accordo quadro tra Apran, Provincia e sindacati del pubblico impiego. Tutti i lavoratori saranno iscritti d'ufficio al fondo, ma potranno scegliere di non aderire attraverso una dichiarazione scritta. Inoltre non dovranno versare nulla. «Magari in futuro potranno essere offerti pacchetti con prestazioni aggiuntive, ma al momento il nomenclatore ancora non c'è», spiega Antonietta Pellegrino della Cisl. 
 
Il nomenclatore è l'insieme delle prestazioni e delle agevolazioni di cui potranno beneficiare gli iscritti alla sanità integrativa, con relativo tariffario. «Si potrebbe puntare alla prevenzione e poi inserire le prestazioni che siano più rispondenti alla quotidianità», aggiunge Pellegrino sottolineando come la Cisl sia sempre stata in prima linea nel raggiungimento dell'intesa sull'accordo. «Ci auguriamo che i tempi siano brevi, magari che il fondo diventi operativo entro settembre dato che in quel mese inizia la scuola - aggiunge la sindacalista - il fondo sanitario integrativo interesserà anche i precari, non solo quelli della scuola, ma tutti coloro che hanno un contratto a tempo determinato almeno trimestrale». 
 
«Le risorse sono versate per intero dalla Provincia - evidenzia Silvio Fedrigotti - ma prima di attivare un ragionamento sul nomenclatore, in questo momento c'è un ulteriore passaggio da affrontare, ossia verificare come utilizzare il sistema di supporto della Regione Trentino Alto Adige a questa iniziativa. Si tratta di un supporto di tipo organizzativo, che riguarda la gestione di spazi, di personale, di come realizzare i programmi informativi. E c'è anche una parte economica da discutere». Per quanto riguarda le prestazioni base, si sta procedendo con una ricognizione fra i diversi nomenclatori dei fondi sanitari integrativi. «Si può pensare, ad esempio, ad un'assicurazione per i grandi interventi chirurgici, a terapie particolari, a visite specialistiche - spiega - ora, dopo aver fatto il grosso dei comparti, quelli più numerosi, l'argomento va affrontato in tutte le aree contrattuali di nicchia, ad esempio i dirigenti scolastici, i dirigenti del comparto autonomie, i dirigenti della sanità». 
 
A Sanifonds potrebbero presto aderire Cooperazione, Associazione artigiani e Confindustria.  

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