Visite fiscali dell'Inps sempre più severe

Da una parte l'Inps prevede maggiori introiti derivanti da visite fiscali più severe, dall'altra le aziende - sicuramente complice la crisi - chiedono meno visite. Il dato risulta lampante dallo studio dell'andamento delle visite dei medici fiscali del distretto di Trento passate da 3.155 nel 2009 ad appena 1.646 nel 2012. «In effetti le domande da parte delle Aziende, sia pubbliche che private, sono notevolmente calate negli ultimi tempi», conferma il dottor Enrico Nava

di Patrizia Todesco

Da una parte l'Inps prevede maggiori introiti derivanti da visite fiscali più severe, dall'altra le aziende - sicuramente complice la crisi - chiedono meno visite. Il dato risulta lampante dallo studio dell'andamento delle visite dei medici fiscali del distretto di Trento passate da 3.155 nel 2009 ad appena 1.646 nel 2012.
«In effetti le domande da parte delle Aziende, sia pubbliche che private, sono notevolmente calate negli ultimi tempi», conferma il dottor Enrico Nava, a capo del distretto di Trento al quale fanno riferimento due medici fiscali che quotidianamente si spartiscono le richieste di controlli che arrivano in sede.
Come detto l'apice di richieste era arrivato nel 2009, poi giù, una inesorabile discesa.
Le visite fiscali possono essere richieste dal datore di lavoro, sia esso pubblico o privato, oppure possono essere disposte d'ufficio, tramite propri medici (sei più due in arrivo) dall'Inps. Il costo a carico del datore che richiede l'accertamento è di 50 euro per la visita (più le spese di rimborso viaggio), e nel giro di 24 ore solitamente il controllo viene eseguito.
Ieri ha fatto scalpore la notizia pubblicata sul «Corriere della Sera» nella quale veniva reso noto che l'Inps avrebbe dato l'ordine - ai medici fiscali - di aumentare gli importi recuperati con la riduzione dei permessi di malattia del 3% rispetto al 2012. Il documento dell'Istituto nazionale di previdenza è del 16 gennaio scorso e riguarda, più in generale, la «programmazione e i budget delle strutture territoriali nel 2013». Nella lunga lista degli obiettivi fissati per quest'anno ci sarebbe appunto anche il «miglioramento dell'economicità delle visite di controllo», nonché «l'incremento del 3% degli importi recuperati per effetto della riduzione della prognosi».
«In realtà si tratta di una previsione di bilancio - spiega Fabrizio Zappaterra, dell'ufficio medico legale dell'Inps di Trento - e nessuno, né da Roma né da Trento, ha mai chiesto ai medici che effettuano i controlli di cambiare il loro modo di lavorare o essere più severi. Si tratta di previsioni anche alla luce del trend degli ultimi anni».
In effetti, secondo le statistiche, ci sarebbe un leggero ma costante aumento delle visite che hanno portato ad una riduzione dei giorni di malattie. Nel 2011, su tutti i controlli effettuati in Provincia, il 2% ha portato ad una riduzione dei giorni prima prescritti dal medico di famiglia. Nel 2012 la riduzione è scattata nel 4,1% dei casi. Secondo l'Inps il prossimo anno un ulteriore aumento dovrebbe appunto portare ad un 3% in più degli importi recuperati. È evidente, infatti, che quando capita che i giorni vengano ridotti l'Inps risparmi in quanto dal quarto giorno di malattia in poi è proprio l'istituto di previdenza a pagare stipendio e contributi al posto del datore di lavoro.
«Nel 2012 i controlli sono stati 7.176 - spiega Zappaterra - e 291 hanno portato ad una riduzione di giornate. Nella maggior parte si tratta di accertamenti effettuati d'ufficio a campione, escludendo solitamente le persone che presentano un certificato di malattia per gravi patologie o per interventi chirurgici. Un migliaio sono invece i controlli che vengono richiesti dalle aziende».

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