La danza dei pianeti

La danza dei pianeti

di Christian Lavarian

Nel cielo d’oriente in questo mese d’ottobre, per chi ama (o deve!) alzarsi presto, c’è uno spettacolo astronomico da non perdere.
I pianeti Venere e Marte appariranno vicinissimi poco prima dell’alba, in direzione Est, raggiungendo la minima distanza apparente il 6 ottobre: poi lentamente si separeranno con Venere sempre più vicino al Sole e Marte che invece si muoverà dalla parte opposta. Il 16, 17 e 18 ottobre si unirà ai due pianeti la Luna, a comporre una quadretto cosmico di rara suggestione.

È un’occasione per ammirare in un colpo solo due pianeti che hanno in comune molte caratteristiche con la Terra, e altrettante importanti differenze.

Venere, che apparirà di un luminoso colore bianco, è dopo la Luna il corpo astronomico più vicino al nostro pianeta: può giungere a soli 50 milioni di km dalla Terra!

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In questi giorni invece si trova nel settore più distante della sua orbita, ad oltre 220 milioni di km da noi. Nonostante questo appare brillantissimo: la sua superficie è infatti avvolta da un’atmosfera molto densa, composta principalmente da anidride carbonica, che riflette in grande percentuale la luce solare proprio come le nuvole sulla Terra. Passeggiando su Venere sperimenteremo delle condizioni ambientali terribili: oltre 400 gradi di temperatura, pressione a 90 atmosfere e piogge corrosive.

Troveremo un ambiente più «confortevole» su Marte: il pianeta dista attualmente circa 370 milioni di km dalla Terra e appare di un deciso colore arancione.

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La sua superficie, completamente desertica, è ricca di metalli, soprattutto ferro, che gli conferiscono questa caratteristica colorazione. L’atmosfera marziana è molto meno densa di quella venusiana, così come le temperatura sono più rigide, superando raramente lo zero. Scopriremo molto ghiaccio d’acqua nelle calotte polari, giganteschi vulcani spenti, antichissimi canyon e depositi lacustri.

Numerose sonde spaziali hanno ripetutamente visitato questi pianeti: attorno a Venere in questo momento orbita la giapponese Planet C che sarà raggiunta il prossimo anno dall’europea Bepicolombo. Su Marte invece abbiamo una vera e propria flotta di sonde: Mars Odissey, i rover Opportunity e Curiosity, Mars Reconnaissance Orbiter, Mars Orbiter Mission, MAVEN ed ExoMars.

Cieli sereni!

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