Meglio musica o parole?

Meglio musica o parole?

di Gabriele Biancardi

Negli ultimi dati di ascolto, che riguarda sia le radio nazionali che locali, la media è calata. Radio Dolomiti rimane leader in provincia e risente meno di questa tendenza che sicuramente per noi del settore dovrebbe farci riflettere. Perché la radio è meno ascoltata? Si sbaglia programmazione musicale? Io penso che oggi la musica sia facilmente accessibile da tante fonti. I ragazzi oggi hanno modo di scaricare ciò che si vuole e quando si vuole. Mi fanno un pochino sorridere coloro che oggi si stracciano le vesti perché ci sono siti ove scaricare tonnellate di brani gratis in barba a tutti i diritti d’autore. Diversi anni fa chiamavano in radio richiedendo una canzone precisando di non «parlarci sopra» perché l’avrebbero registrata. Certo la tecnologia in questo caso serve ad accelerare i tempi e a rendere il suono migliore. Ecco allora che la radio oltre ad una programmazione mirata, deve puntare sul «parlato». Qui naturalmente nasce la parte difficile. Avere argomenti interessanti che possano fidelizzare gli ascoltatori non è facile. Riuscire a proporre fatti di cronaca, politica o costume cercando di restare sopra le parti è ancora più difficile. Penso che la cosa davvero importante sia quella di coinvolgere il più possibile chi ascolta. Tutti devono avere la possibilità di entrare in onda con sms o WhatsApp o mail o telefono. Dato che difficilmente una radio ti proporrà una scaletta musicale esattamente legata al tuo gusto, si tende ad avere la propria play list a portata di mano.

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