Almeno sappiamo chi non sarà candidato

Almeno sappiamo chi non sarà candidato

di Lucio Gardin

Finalmente il centrosinistra ex-autonomista ha dato una svolta alla situazione. No, non hanno espresso il nome del candidato presidente, però si sono messi d’accordo su chi non lo sarà. Come dire: non so chi sposare ma intanto faccio la lista di chi non mi piace. È già un passo in avanti.

Il messaggio della chat è chiaro: Ugo Rossi ha lasciato il gruppo. L’esclusione è nata in un’assemblea altamente strategica dove si è tirato in ballo - come in ogni incontro politico trentino - Don Guetti, De Gasperi e Cesare Battisti. Quando il segretario del PD, Don Muzio, ha proposto per rinfrescare la rosa di nominare ogni tanto anche Kessler, Sara Ferrari ha chiesto «quale delle due gemelle?». E così Muzio è stato sfiduciato. La Ferrari no perché è «quota rosa», e quest’autunno sono più ricercate dei tartufi.

All’incontro c’era anche Paolo Ghezzi che si è presentato in grande spolvero, imbroccando una giornata quasi perfetta. Illuminante in apertura di lavori il suo paragone tra centrodestra trentino e neonazisti, e felice anche il fotomontaggio che mostrava Maurizio Fugatti picchiare Carlo Conti con un microfono a olle perché lo scambia per un rifugiato.

Poi Ghezzi ha proposto un’alleanza col neonato «nucleo rivoluzionario di avanguardia proletaria per la lotta comunista senza tregua contro i padroni», che è l’ala moderata di una lista civica nata da una costola del cachemire di Bertinotti. La proposta è passata per alzata di pugno. Poco dopo la votazione, alcuni fedelissimi presi dall’enfasi democratica si sono proposti di risalire a nuoto il Danubio e strangolare a mani nude il premier austriaco Sebastian Kurz perché nazista.

Ghezzi ha detto che apprezzava il pensiero ma non è ancora il momento; prima occorre cambiare nome al movimento. «Si passerà da centrosinistra trentino a comitato civico di liberazione Nazionale!» ha precisato Ghezzi, e così dicendo ha mostrato alcune foto compromettenti. In una si vede Maurizio Fugatti prendere contatti con Alessandra Mussolini, un figlio segreto di Almirante e Otto Kappler, nipote del criminale delle SS, e nell’altra si vede Claudio Cia in Germania che raccoglie firme per una lista civica di pensionati estremisti di destra che praticano sacrifici umani, ruttano, e sostengono la superiorità genetica della farina bianca su ogni altra forma di vita.

Roberto De Laurentis invece pare fosse a cena col cane della Biancofiore. Cioè, il cane era la sua cena («quelli di destra mangiano di tutto» avrebbe osservato un fedelissimo che ha chiesto di rimanere anonimo). In fin di giornata sono tutti tornati a casa, felici di avere posto le basi per fermare i barbari alle porte. Con i barboni ai giardini. E il Barbera in cantina.

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