Rossi a caccia di voti sui social, un disastro

Rossi a caccia di voti sui social, un disastro

di Lucio Gardin

Da quando si è sparsa la voce che riesce a indovinare i vincitori dei concorsi pubblici per dirigenti (5 su 5, neanche Nostradamus), Filippo Degasperi è diventato una presenza fissa nei locali di scommesse. Ma questa sua attività non gli ha vietato di attivarsi, insieme a due spin doctor, tre analisti e un geometra di Candriai, per valutare gli ultimi spettacolari colpi di scena che l'attuale ex presidente della Provincia ha messo in atto. Ecco in esclusiva le relazioni. Due settimane fa Rossi è stato visto girare per gli stand del Vinitaly chiedendo il voto ai tutti i viticoltori, ma ha ricevuto solo brutte parole. Solo in un secondo momento si è capito il motivo: era entrato in tutti i padiglioni tranne quello trentino. Tuttavia, confermando quanto previsto dal geometra di Candriai, quando Rossi è entrato nel padiglione del Trentino la situazione è anche peggiorata. Oltre alle parole sono volate bottiglie di Teroldego, pezzi di speck e tre litri di olio del Garda sfuso lanciato da Mauro Ottobre in persona. D'altra parte tra intellettuali e popolo l'incomprensione è millenaria.

Vista la difficoltà a rapportarsi dal vivo, Rossi s'è buttato sul virtuale creando un gruppo WhatsApp per «conoscere meglio cosa accade dal punto di vista amministrativo e politico». Purtroppo nella lista c'era anche Claudio Cia (no, non il suo numero, proprio Cia in persona), che uscendo dalla presa usb dello smartphone di Rossi ha detto che per conoscere il punto di vista politico dei suoi quattro anni di mandato basta tenere il telefono spento. Per fortuna gli altri della lista sono stati più generosi. Un neo dirigente ha scritto «Ugo, io ci sono facciamoci uno spritz». Un altro ha scritto «Spritz, io ci sono facciamoci un Ugo». Un giornalista Rai ha postato un video in piedi sulla scrivania mentre dice «capitano mio capitano».

In breve la notizia del gruppo su WhatsApp è diventata di dominio pubblico, e l'ufficio stampa presidenziale è corso ai ripari con una lettera di scuse: in realtà Rossi stava scaricandosi una App («Talking Tom Cat» dove compare un simpatico gatto che ripete ogni parola che diciamo come un pappagallo. Permette di inviare messaggi audio simpatici a dirigenti pubblici ricordando loro chi li ha messi lì), quando per errore è partito il gruppo con i 300 iscritti. In pratica ha fatto tutto il telefonino. L'ex responsabile stampa della Sanità, Chighizola (alle cui telefonate Rossi non ha mai risposto perché appena sentiva il cognome pensava a uno scherzo), ha convocato tutti i giornalisti dell'ufficio stampa per un sit in di protesta. L'adunata è fissata per martedì prossimo allo stadio Briamasco. Gli impiegati dell'anagrafe di Trento, che da anni stanno cercando di stabilire il numero preciso dei giornalisti che compongono l'ufficio stampa della Provincia, ha fatto sapere che ne approfitterà per fare un nuovo censimento.
www.luciogardin.it

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